Protagoniste… Dalia

Questo mese siamo felici di dare il benvenuto nella redazione della Newsletter WIFTMI a Dalia.

Dalia è la curatrice della rubrica Le donne del futuro prossimo, che esordisce proprio in questo numero di maggio per raccontare le storie delle donne che hanno fatto e stanno facendo dei mondi immersivi il proprio universo.  (qui)

Dopo aver salutato e ringraziato lo scorso mese Guia, la nostra corrispondente per le Lettere dal futuro prossimo, che ci ha illuminato su tendenze, contenuti e tecnologia che stanno cambiando il nostro tempo, con Dalia incontreremo le protagoniste da conoscere oggi, ispiratrici e sussurratrici di sogni elettrici, pioniere, esploratrici e navigatrici astrali.

Insieme a Dalia attraverseremo mondi reali e digitali, auspicando che siano di stimolo o di conferma per chi legge, ma anche per rivolgere un invito ad accorciare il vantaggio che in termini di presenza da sempre hanno i colleghi in ambito tecnologico e scientifico. Questa volta vediamo di evitare l’effetto Matilda!

Ma chi è Dalia?

Ciao Dalia e grazie per la tua collaborazione! Come nasce il tuo interesse per la realtà virtuale e le nuove tecnologie?

Ciao, è un piacere per me !

Il mio interesse nasce innanzitutto dall’esigenza di comprendere le implicazioni di queste tecnologie tanto nel mondo personale, quanto in quello professionale. Ero certa che avrebbero cambiato radicalmente entrambi, e queste dinamiche mi affascinavano.

Allo stesso tempo ho notato che inizialmente non esistevano corsi di formazione pratici condotti da professionisti internazionali che insegnassero a livello teorico, pratico, ed esperienziale le dinamiche per diventare l’ArTech del futuro. In altre parole, mancava totalmente un approccio di sviluppo creativo a questo ambito, tale da collegare gli studenti al mercato. Da lì ho iniziato a pensare che fosse un gap, un’esigenza da colmare il prima possibile.

‘Le donne del futuro prossimo’ saranno le protagoniste della tua rubrica da questo mese. Di che tipo di donne o meglio professioniste ci racconterai?

Ho deciso di partire dai premi e riconoscimenti ricevuti dalle professioniste di questo settore. Al di là della professione di ciascuna, ciò che mi interessa conoscere e condividere con voi, è la storia che ha portato ognuna di loro a fare delle nuove tecnologie, la propria professione.

Da sempre le professioni dell’audiovisivo e dell’intrattenimento riproducono lo stereotipo donna/creatività/cura e uomo/praticità/tecnica. Con le professioni del futuro prossimo riusciremo a evitare la trappola?

Esistono differenze tra uomini e donne, direi, come in qualsiasi altro settore. Il settore immersivo è certamente ancora un settore in cui predominano gli uomini. Ma le donne stanno riscuotendo molto interesse e, ogni giorno, se ne incontrano sempre di più in questo settore.

Sebbene siano “lente” nell’adottare pratiche di uguaglianza di genere, le aziende tecnologiche di tutto il mondo stanno dimostrando sforzi crescenti per assumere e responsabilizzare le donne sul posto di lavoro. Le donne rappresentano ormai tra il 28% (Microsoft) e il 42% (Amazon) della forza lavoro.

Nello specifico, le industrie della realtà aumentata e della realtà virtuale sembrano particolarmente desiderose di migliorare il numero di leader femminili nel settore. Ritengo quindi che la tecnologia immersiva stia creando numerose opportunità per ridurre la disuguaglianza di genere.

Grazie, Dalia!

Non ci resta quindi che augurarci e augurarvi buone letture e buoni viaggi con la nostra nuova guida!

L’effetto Matilda è un fenomeno per il quale, specialmente in campo scientifico, il risultato del lavoro di ricerca compiuto da una donna viene in tutto o in parte attribuito ad un uomo.

La prima a descrivere tale effetto è stata la storica della scienza Margaret W. Rossiter nel 1993. Il nome viene dall’attivista statunitense per il suffragio femminile Matilda Joslyn Gage, autrice di numerosi scritti filosofici. Wikipedia