Future Thinking –
La nuova frontiera dello Sci-Fi nasce dai futures studies
– di Gloria Puppi
29 Aprile 2023
Il future thinking è l’applicazione pratica degli studi di futuri, meta-disciplina nata negli Stati Uniti negli anni Cinquanta del Novecento che studia i grandi cambiamenti sociali, economici, militari, tecnologici e ne anticipa i diversi impatti nel futuro. Nel periodo post pandemico questo approccio si è espanso nel mondo dell’intrattenimento, fino a vincere sette premi Oscar, e non solo.
Fino a poco tempo fa la science fiction raccontava di futuri (im)possibili, in mondi lontani con regole precise e oggetti impensabili, ma negli ultimi mesi ho notato la nascita di quello che definirei un nuovo genere di fantascienza: quello di speculative fiction. Infatti oggi la fantascienza racconta il nostro prossimo futuro immaginando e mettendo in scena diversi scenari, partendo esplicitamente dal nostro reale, dal nostro mondo quotidiano e dai problemi attuali, non solo più da catastrofi immaginarie o da mondi lontani.
Nel mondo accademico degli studi di futuri la creazione di scenari si attua con la matrice dei 4 archetipi o dei 4 quadranti di futuro, creata dal famoso futurista Jim Dator, in cui possiamo vedere futuri dalla crescita continua, o in trasformazione, in disciplina o collasso. Ogni scenario ha all’interno diversi trend e megatrend, futures personas e incidenti scatenanti, proprio come una storia delle piattaforme streaming.
Questo non è altro che il What If esercitato da Evelyn Quan Wang (alias Michelle Yeoh) in Everything Everywhere All at Once. La nostra protagonista infatti si ritrova a combattere in diversi multiversi che cambiano alla velocità della luce (proprio come oggi la tecnologia fa nelle aziende).
Ogni scenario ha delle regole, delle minacce e delle opportunità e il successo di Evelyn sta proprio nell’anticipare le mosse dell’avversario e riuscire ad “hackerare” il sistema. Esattamente quello che quotidianamente fa un consulente di anticipazione strategica, certo in ambienti meno ostili, ma con lo stesso sforzo. Al di là del tema della storia, ovvero il rapporto complesso tra una madre e una figlia, il film parla anche di tutte le possibilità che abbiamo davanti a noi e l’enorme potenziale di progettare un futuro migliore e non solo subire quello imposto da altri.
Un altro caso meraviglioso di speculative fiction è la serie tv ora in onda su Apple tV+, chiamata Extrapolations: in un futuro prossimo, gli effetti del cambiamento climatico sono entrati nella vita quotidiana delle persone. La serie racconta otto storie, dal 2037 (A Raven Story) al 2070 (Ecocidio) sullo sfondo di un pianeta che cambia più velocemente della popolazione. Anche qui la storia è un monito per il nostro presente e la premessa narrativa è ottima, infatti il creatore Scott Z. Burns si chiede se abbiamo abbastanza coraggio per diventare la soluzione alla nostra rovina prima che sia troppo tardi.
Senza saperlo anche noi spettatori agnostici degli studi di futuri, ci stiamo alfabetizzando ai what if attraverso film e serie tv. L’importante è imparare che il futuro non esiste, ma può essere inventato già nel presente, giorno dopo giorno, con le nostre scelte consapevoli.
Gloria Puppi è story editor, sceneggiatrice e fondatrice per Read My Script, consulente di anticipazione strategica e co-direttrice dello Speculative Design Hub per l’Italian Institute for the Future.
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