Chattando con il Direttivo:
Astrid de Berardinis
28 Marzo 2021
Questo mese le nostre conversazioni a tu per tu le nostre elette proseguono con Astrid de Berardinis, socia fondatrice al suo primo mandato, attiva fin dall’inizio nelle aree Ricerca e Formazione.
Ciao Astrid! Che cosa ti ha spinto a candidarti a Consigliera?
Sono una socia della prima ora e se vogliamo anche una di quelle che prima dell’incontro con Women si interrogava su come creare quello di cui sentivo la mancanza: una rete vera di altre professioniste del settore, dove collaborare, confrontarsi e scambiarsi esperienze. L’incontro di questa esigenza e riflessione con il nucleo italiano di Women ha fatto il resto. Tre anni fa, al momento della nascita dell’associazione, ero però restia ad assumere ruoli formali al suo interno perché stavo contemporaneamente affrontando impegni familiari importanti. Decisi allora di essere una socia attiva e misurare l’impegno che potevo offrire. Ho lavorato quindi nel gruppo ricerca con cui ci siamo focalizzate sui dati da portare a Venezia nel 2019, relativi alla regia femminile nel decennio 2008-2018. È stata una esperienza bellissima, di vera collaborazione e di lavoro in squadra. Lo scorso anno, a pandemia iniziata e su invito di Federica Nicchiarelli, ho iniziato a mettere insieme i pezzi sul tema della negoziazione e auto-negoziazione per avviare questo focus nell’ambito delle pillole di e-learning a cui il gruppo formazione stava lavorando. Come per il precedente progetto e gruppo di lavoro, mi sono riconosciuta nel desiderio di confronto, scambio e sostegno. È a questo punto che ho pensato che potevo candidarmi per il Direttivo, fiduciosa che quanto potessi offrire in termini di risorse, tempo, attenzione, fosse sostenuto e completato dal lavoro delle altre. Ed eccomi qui.
E come sta andando questa nuova avventura?
Essere parte del Direttivo è un’esperienza molto stimolante. Particolarmente stimolante in questa fase in cui ci stiamo concentrando sia sui progetti dell’associazione che sulla struttura e sui processi interni. È un lavoro necessario per l’associazione ma invisibile alla gran parte delle socie. Dare struttura e avviare alcune procedure ci permetterà di lavorare in maniera più efficiente. Il lavoro di tutte è volontario e le energie da impiegare sono notevoli, ma qui torna quanto dicevo sulle motivazioni che mi hanno spinta ad impegnarmi, il lavoro è lavoro di squadra.
In quali progetti sei impegnata direttamente?
Ho accennato prima al focus sulla negoziazione nell’ambito del progetto pillole di e-learning. Questo approfondimento sul tema degli stereotipi è parte di una riflessione ed esperienza personale legata alla mia attività professionale e alla mia formazione. Provengo infatti da un percorso di studi e di lavoro in cui la mediazione e la negoziazione sono stati e sono centrali. Nel lavoro di distribuzione televisiva che svolgo, ho avuto spesso necessità e occasione di interfacciarmi con contesti culturali diversi, avendo lavorato con interlocutori e interlocutrici di più Paesi. Mi è sempre stato evidente come un incontro e uno scambio fosse possibile solo assumendo una prospettiva contestuale e culturale altra. In ambito negoziale però la tematica di genere è stata solo recentemente affrontata e mi interessava non solo approfondirla per me, ma anche offrire alle socie un’occasione per rendere molto pratico il lavoro sugli stereotipi. Imparare a riconoscere i limiti che ci hanno/ci siamo imposte/i ci può permettere di relativizzarli e superarli.
Grazie Astrid per l’approfondimento sulla negoziazione e buon lavoro!
La video-pillola di Astrid è qui: La Negoziazione al femminile di Astrid de Berardinis
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