To the Heights – Ci vediamo in paradiso – di Manuela Pincitore

1 Giugno 2024

“(…) credo che questo pubblico e questa sede siano il posto migliore per parlare apertamente e onestamente di chi siamo e di dove tutti vogliamo andare, cioè in Paradiso”. 

 

Ho 28 anni, sono maschio, bianco, figo, ricco e sono un campione.

 

Mi ingello i capelli, mi modello la barba, mi vesto bene e sfodero il mio sorriso migliore.

 

Vado nel college privato, cattolico, il Benedictine College, in Kansas e faccio un bel discorso motivazionale (di venti minuti) ai neo-laureati e, soprattutto, alle neo-laureate. Faccio e dico quello che è coerente con i valori cattolici, li sublimo, addirittura.

 

Parlo autorizzato dalla mia fede, dalla mia vocazione e persino dalla mia esperienza (28 anni e portarne nella testa 100!).

 

Parlo dell’importanza di essere cattolici veri, quindi contro l’aborto, contro l’eutanasia, contro la fecondazione in vitro, contro la maternità surrogata, contro “la tirannia dell’equità, della diversità e dell’inclusione”, contro tutto, praticamente. E parlo di orgoglio, quello vero, “non quel tipo di orgoglio da peccato mortale a cui è dedicato un intero mese, ma il vero orgoglio incentrato su Dio, che collabora con lo Spirito Santo per glorificarlo”.

 

Parlo alle donne presenti, orgogliose dei risultati ottenuti finora, ma le riporto sulla strada della Verità ricordando quanto sia importante e gratificante, per le donne, sposarsi e fare figli: guardate mia moglie, lei si è realizzata come donna solo dopo essere diventata moglie e madre; guardate la sua capacità di sostenermi: senza di lei – pensate un po’! – non ce l’avrei mai fatta. E dovreste conoscere la sua felicità – di mia moglie- perché avrà, sì, rinunciato alla carriera, ma ha ottenuto il titolo più importante di tutti, quello di casalinga (si, avete letto bene, ndM).

 

Raggiungo vette di fanatismo che persino la NFL (National Football League) prende le distanze dal mio discorso. E anche le suore del college dichiarano che la mia visione del mondo, la visione di questo giovanissimo e fortissimo kicker dei Kansas City Chiefs, non rispecchia i valori dell’istituto!

 

Ho 28 anni, sono maschio, bianco, figo, ricco e sono un campione.

 

Potevo essere una donna, 28 anni, figa, campionessa di qualsiasi cosa, e fare un bel discorso.

 

Agli uomini, soprattutto.

 

Gli avrei detto di guardarsi bene dai concetti stereotipati di maschilità e dai ruoli prefissati. Di scappare dalle aspettative altrui e di cercare la propria strada in quanto Uomo, non in quanto maschio.

 

Gli avrei detto che a renderli Uomini sarà proprio il loro coraggio di scegliere, ogni giorno, chi essere, nel rispetto delle proprie ambizioni.

 

Sarà il modo in cui trattano le persone, sarà la capacità di denunciare le ingiustizie, di aiutare i più deboli, di condannare i violenti e i bulli, di essere leali, di perdere, di emozionarsi.

 

A renderli Uomini non sarà nulla che si possa misurare in centimetri ma sarà la loro capacità di prendere una posizione anche se questo gli toglierà un po’ di potere e un po’ di privilegi.

 

Anche se questa posizione prevede l’andare contro i maschi. O anche se significa avere l’accortezza di lasciare alle donne la libertà di scegliere se incorniciare e appendere la laurea al muro oppure usarla per crescere, senza avere la supponenza di volerglielo indicare.

 

Gli avrei detto che se quella laurea gli offre una chance in più per fare la differenza, allora devono usarla per bene.

 

E invece sono Harrison Butker. Ho 28 anni, sono maschio, bianco, figo, ricco, e sono un campione.

 

Spiego alle donne – e a tutti i presenti – come vivere al fianco di Cristo, finisco questo discorso, ricevo l’ovazione di un pubblico che forse si è addormentato durante il lungo e noioso sermone, e torno a casa a leggere la fierezza negli occhi di quella donna che è moglie e madre e a premiarla con un po’ di sesso (nella posizione del missionario, spero!). E sorrido e gioco un po’ con i nostri figli – che sono una Benedizione anche loro –  perché grazie a mia moglie non dimentico che sono, sì, un campione, ma sono anche Padre.

 

#grazieadio #totheheights

Il video del discorso completo qui: Harrison Butker | Commencement Address 2024 | Benedictine College

 

Manuela Pincitore è Story Editor e Produttrice Creativa, Story Finder per broadcaster e case di produzioni.  È CEO di Flimflam, società che si occupa di consulenza editoriale e produzioni indipendenti. Ama il cinema, il teatro, la pittura, la fotografia, tutte le espressioni visive dell’emotività umana e dei mondi interiori. Sta studiando l’Intelligenza Artificiale per comprenderne le potenzialità e i limiti. Crede nella capacità delle Storie di forgiare il mondo.

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