Sui “manels” e come evitarli

30 Dicembre 2020

Dicesi “manel” un panel composto solo da uomini. Purtroppo lo saprete già. Infatti, per coniarci un neologismo, il problema è noto da tempo e ben visibile. Le lenti a contatto dei preconcetti inconsci potrebbero però riuscire ancora a nasconderlo a quanti scrivono e/o leggono il programma di un panel, di una tavola rotonda, di un evento, di un seminario.

 

Grazie alla segnalazione della sempre attenta Chiara Zanini ne abbiamo parlato su Facebook il 14 dicembre nel post che trovate qui in coda e ne continueremo a parlare finchè accadrà nel nostro settore.

 

Evitare un manel è facile: sia che lo si organizzi o che se ne riceva invito, basta avere una semplice regola: no women, no panel.

 

A volte può essere capitato di essere noi stesse le foglie di fico di un manel ed essere invitate.

 

Altre volte avremo fatto parte del pubblico ed avremo storto il naso increduli/e.

 

Altre volte, quando si era molto, molto, molto giovani professionalmente o culturalmente non ce ne saremo accorti/e.

 

Raccontateci la vostra di esperienza e se vorrete la condivideremo, perchè per staccare quelle lenti a contatto lassù serve sempre tanto esercizio.

 

Rilanciamo il post dell’amica e collega Chiara Zanini e ci congratuliamo con il Centro Sperimentale di Cinematografia – SEDE LOMBARDIA per aver rivisto, corretto e aggiustato il tiro, dopo aver organizzato un corso di formazione con 17 docenti esclusivamente uomini.

 

Il corso è adesso equilibrato e rappresentativo di un mondo lavorativo e professionale del quale facciamo parte tutte e tutti.

 

Ringraziamo soprattutto Chiara per portare, con incessante cura e lavoro, all’attenzione di tutti i numerosi fenomeni di “Manels”.

 

Ci spiace che l’organizzazione del corso si sia risentita tanto – con risposte sgarbate e accusatorie anche nei confronti di alcune nostre socie nonché di Chiara… – per la polemica sorta da questo evento.

 

Non abbiamo dubbi sulla mancanza di “cattive intenzioni” dell’organizzatore. Ma ricordiamo che non accorgersi di non aver inserito nemmeno una donna, non porsi il problema della diversità e della rappresentatività nel 2020 non è più giustificabile con la scusa della “svista”. Riteniamo grave che l’organizzatore non si sia posto il problema ma ancora più grave che un’organizzazione come il Centro Sperimentale di Cinematografia non monitori e non verifichi e, ancora di più, non abbia un protocollo interno relativo alla parità di genere anche e soprattutto in ambito formativo, dove dare l’esempio e contribuire alla costruzione di un canone inclusivo delle voci e degli sguardi più diversi è fondamentale.

 

Abbiamo intrapreso quest’anno, grazie al Seminario organizzato con La Biennale di Venezia durante l’annuale Mostra del Cinema, un discorso più ampio sulla mancanza di un protocollo sulla parità di genere nelle Scuole di Cinema.

 

Riteniamo più che mai giusto e giunto il momento per sedersi a un tavolo e avviare un dialogo serio e costruttivo.

 

Nessuno discute le buone intenzioni.

 

Perché non bastano più.

 

Abbiamo bisogno di azioni concrete e di fatti.

 

Noi ci siamo, per lavorare in pacifica e reciprocamente costruttiva sinergia.

 

#manels #nowomennopanel #5050by2020

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