Sesso. Cinema. Potere.
Guardando Brainwashed a Roma

29 Aprile 2023

Lo scorso 8 maggio WIFTMI e I Wonder Pictures | IWONDERFULL hanno presentato l’anteprima esclusiva del film Sesso, cinema e potere – Brainwashed,  documentario diretto da Nina Menkes sulle distorsioni della rappresentazione femminile nel racconto audiovisivo.

 

La proiezione tenutasi presso il cinema Barberini ha coinvolto un pubblico eterogeneo e partecipe, che ha poi lasciato la sala con molto materiale su cui riflettere, a partire dalla tesi, dimostrata con un molteplicità di immagini e clip della correlazione diretta tra il linguaggio visivo cinematografico, le molestie e le violenze sessuali e i tassi di impiego femminile.

 

Un’indagine impietosa che chiama ogni spettatrice e spettatore a riflettere sul proprio consumo di prodotti audiovisivi e ogni professionista ad interrogarsi sulla propria pratica professionale.

 

Esattamente quello che il documentario intende fare, che si sia totalmente, in parte, per nulla d’accordo. 

 

Dopo il benvenuto di Francesca Grusvaldi, Coordinamento Marketing e Comunicazione IWONDERFULL, Domizia De Rosa, Presidente di WIFTM Italia, ha introdotto la serata, sottolineando come prima ancora di aver finito di vedere il documentario in un’anteprima internazionale si stesse già chiedendo chi ne potesse avere i diritti in Italia e se, come e quando il pubblico italiano avrebbe avuto l’opportunità di vederlo. 

 

Questa volta il mistero si è risolto con un veloce scambio di informazioni via Whatsapp e da qui è stato un processo naturale quello che ha portato alla premiere italiana del documentario, disponibile dal giorno successivo sulla piattaforma IWONDERFULL su MyMovies e su Prime Video Channels. 

 

La parola è quindi passata alla Professoressa Elisa Giomi, Commissaria AGCOM e Docente di Sociologia dei Media, Roma Tre che con le sue osservazioni ha fornito chiavi di accesso preziose al lavoro di Menkes.

 

Giomi ha sottolineato il ritorno del subliminale nell’analisi sofisticata della regista, quel subliminale che nei media studies era stato allontanato da decenni, ritenendo l’importanza datagli in precedenza eccessiva, per privilegiare invece le ricerche sul potere e il ruolo dell’audience. Menkes, nell’esaminare la grammatica visiva hollywoodiana classica, riesce ad evidenziare come il suo lavorare sull’inconscio, sotto la soglia della percezione, abbia attraversato quasi indenne i decenni influenzando altre forme di rappresentazione. Una persistenza che sorprende la stessa Laura Mulvey, intervistata da Menkes, che aveva rivelato il male gaze nel suo saggio del 1975, Visual Pleasure and Narrative Cinema.

 

Dato che certa estetica è persistente come le erbacce, disinfestiamo il nostro immaginario anche con l’aiuto di Sesso, cinema e potere – Brainwashed

 

L’economia dello sguardo genderizzato non ha nessuna ragione di cambiare, se non viene posta in discussione.

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