REPORT | OEA: Accessibilità e legislazione europea

30 Aprile 2024

Come può la legislazione europea garantire il miglior accesso possibile ai film, alle serie e ai programmi televisivi per le persone con disabilità?

 

L’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo pubblica una nuova analisi approfondita delle varie misure adottate in Europa per migliorare l’accesso delle persone con disabilità a film, serie e programmi dal titolo Accessibility of audiovisual content for persons with disabilities .

 

Lo studio è stato cofinanziato dalla Commissione europea nell’ambito di Europa Creativa. Le informazioni sono state raccolte attraverso una rete di esperti nazionali e analizzate e strutturate dal team dell’Osservatorio guidato dalla coordinatrice Abigail Rekas dell’Università di Galway.

 

Nel quarto capitolo sono disponibili i sommari per i 27 stati membri dell’Unione Europea.

 

Per quanto riguarda l’Italia i Key Findings sono:

 

L’Italia ha imposto l’obbligo di rendere progressivamente la programmazione sempre più accessibile.

 

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) può imporre multe da 30.000 a 60.000 euro se un fornitore di servizi non rispetta le disposizioni dell’articolo 31 del Codice AVMS entro un determinato periodo di tempo.

 

Nel 2022 l’AGCOM ha convocato un tavolo tecnico con le organizzazioni dei disabili e i fornitori di servizi di media audiovisivi per sviluppare misure di accessibilità. In particolare, è stato pubblicato un questionario per i fornitori di servizi di media per effettuare un’indagine sulle misure già in uso per l’accessibilità dei contenuti audiovisivi da parte delle persone con disabilità uditive o visive.

 

A partire dall’aprile 2023, l’articolo 31 del Codice AVMS (che attua l’articolo 7 della direttiva AVMSD*) è in fase di attuazione, in quanto il tavolo tecnico sulle specifiche delle misure e dei mezzi per ottemperare agli obblighi di accessibilità non ha ancora formulato le proprie raccomandazioni.

 

Si riferiscono quindi i seguenti esempi:

 

Emittente di servizio pubblico: RAI
La Radiotelevisione S.p.A. (RAI) è tenuta a fornire i sottotitoli per almeno l’85% delle reti generaliste tra le 6:00 e le 12:00, ad eccezione dei messaggi pubblicitari e di servizio, e per tutte le edizioni giornaliere dei telegiornali di TG1, TG2, TG3 nelle fasce orarie di mezzogiorno e sera. È tenuto a fornire sottotitolazione di altissima qualità per i notiziari. Deve inoltre fornire la traduzione in lingua dei segni per almeno  un’edizione al giorno dei notiziari nazionali. Deve inoltre estendere gradualmente la sottotitolazione e l’audiodescrizione ai canali tematici, in particolare a quelli rivolti ai bambini.

 

Emittente privata: Mediaset
L’emittente privata Mediaset riferisce di fornire sottotitoli in una parte significativa della sua programmazione.

 

VOD: Prime Video
Gli utenti italiani avranno a disposizione diverse opzioni per quanto riguarda le misure di accessibilità, come sottotitoli, tracce alternative e audiodescrizione.

 

La ricerca è disponibile qui.

Il comunicato stampa completo è qui.

 

 

*AVMSD ovvero Audiovisual Media Services Directive – il testo giuridico europeo che obbliga tutti i fornitori di contenuti mediatici a rendere i loro programmi accessibili alle persone con disabilità, come quelle uditive o visive.

 

 

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