REPORT – FBKW: Quanti anni per la parità di genere nel settore audiovisivo in Canada, Germania, UK? Troppi!

1 Marzo 2024

Il 2215 per il Canada. Il 2085 per la Gran Bretagna, il 2041 per la Germania.

 

Queste le date entro le quali i tre paesi esaminati in un ricerca interdisciplinare svolta dalla Filmuniversität Babelsberg Konrad Wolf e dalle università di Glasgow, di Alberta, Edmonton e di Rostock raggiungerebbero la parità di genere nel settore cinematografico. Il Canada ha contestato i conteggi e in questo caso c’è da sperare che abbia ragione.

 

La ricerca nota che a fronte di miglioramenti numerici modesti, le dinamiche di potere sono restare quasi invariate e che quindi sicuramente serve una maggiore presenza femminile nel settore, ma ancora di più che questa presenza occupi le giuste posizion.

 

Presentato durante la Berlinale 2024, Re-Framing the Picture: An International Comparative Assessment of Gender Equity Policies in the Film Sector esamina l’impatto delle policy di parità di genere attuate dai tre paesi in oggetto tra il 2005 e il 2020.

 

Le conclusioni della ricerca sono che:

 

1) la lotta alla disuguaglianza di genere rimane un impegno a lungo termine,

 

2) non esiste una soluzione unica,

 

3) le politiche devono essere intenzionali e strutturali,

 

4) va ampliata la portata delle politiche, attraverso attenti meccanismi di verifica, incentivi finanziari e la capacità di guidare effettivamente il cambiamento dell’industria.

 

E che le cosiddette ‘network elite’ continuano ad essere un campetto di gioco maschile, dove i professionisti sono l’86% in Germania, l’81% in Gran Bretagna e l’82% in Canada,

 

La professoressa Deb Verhoeven of the University of Alberta ha fatto quindi notare che “”i modesti miglioramenti ottenuti dalle donne e dalle minoranze di genere non sono avvenuti a spese degli uomini [ma] sono stati il risultato di un’espansione del settore piuttosto che di una espulsione degli uomini”.

 

Uno sguardo al resto d’Europa e quindi anche all’Italia lo si trova nell’analisi dei film prodotti da Eurimages, dove un film su quattro tra il 2010 e il 2020 è stato diretto unicamente da una donna in Austria (26.5 %), nei Paesi Bassi (26.1 %), in Svezia (24.3 %) e Finlandia (23.7 %), ma solo uno su dieci In Spagna (10.7 %), Portogallo (9.8 %), Grecia (9.7 %) e Italia (8.7 %).

 

La sproporzione si ripete nella produzione, dove in Svezia e Danimarca un film su tre è a produzione esclusivamente femminile, mentre è uno su dieci in Italia, nei Paesi Bassi e in Austria.

 

L’articolo di The Hollywood Reporter: Gender Equity in Film Will Only Be Reached in 2215 in Canada, 2085 in U.K., 2041 in Germany at Current Pace: Study

La ricerca OPUS 4 | Re-Framing the Picture: An International Comparative Assessment of Gender Equity Policies in the Film Sector

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