Chattando con il direttivo:
Kissy Dugan

Giunge alla conclusione la  nostra serie di incontri lunga (quasi) un anno con le nostre Consigliere. E non potrebbe chiudersi meglio di come è iniziata, ponendo le nostre tre domande alla nostra prima Presidente,  Kissy Dugan.

Ciao, Kissy! Ci racconti come tutto è nato? 

Il mio percorso con WIFTM Italia è iniziato nel luglio 2017, a tavola con Valentina Bertoldo di Vision. In quell’occasione le chiesi: “Esiste Women in Film In Italia?”.  Molto semplicemente, stavo cercando un modo per allargare i miei contatti di lavoro. In breve, volevo fare networking. Valentina mi assicurò che non esisteva.

Nell’ottobre 2017, quando il mondo dell’entertainment stava scoppiando con il #metoo, tutti e tutte in Italia rimanevano in silenzio. Quel momento mi ha colpito per tanti motivi. Da lì ho posto a Valentina una nuova domanda… “Vogliamo creare un chapter di WIF in Italia?” Lei mi ha detto di sì.

Un solo  ‘sì’ mi ha spinto a porre ad altre 20 donne la stessa domanda. Tutte hanno detto di sì! I 6 gennaio 2018 ci siamo incontrate a Testaccio per un aperitivo. Dopo due Spritz… l’associazione era quasi nata!

Da lì, sono diventata una socia fondatrice e il primo presidente di WIFTMI.

Quali progetti stai seguendo direttamente?

Da tre anni mi occupo dei nostri rapporti WIFT International e del dialogo con gli altri chapters internazionali. Quando abbiamo iniziato il nostro percorso c’erano 18 WIF chapters nel mondo, ora ce ne sono più di 40 attraverso 6 continenti. Quest’ anno ho fatto una proposta a WIFTI ovvero trovare un modo per collegare tutte/i nostre/i socie/i con le altre socie nel mondo.  Sono contenta di avviare una pianificazione per un protocollo di accesso tra le/i socie/i.  Tra un po’, ci saranno notizie su progetti internazionali che potranno essere utili anche per WIFTMI.

Ci sono altri progetti ai quali vorresti dedicarti?

Mi interessa continuare a seguire i rapporti internazionali e vorrei lavorare per stimolare i/le giovani ad associarsi e a impegnarsi sulla parità di genere per un futuro più equo e con più opportunità. Per un vero progresso abbiamo bisogno delle prossime generazioni di creators, innovators and decision makers.