Appello per la parità di genere
nel settore culturale

16 Dicembre 2021

Mercoledì 15 dicembre 2021 un network di associazioni promosso da Dire Fare CambiareWomen in Film, Television & Media Italia insieme a UNITA ha rivolto il seguente appello al Comune di Roma, alla Regione Lazio e al Ministero della Cultura per la promozione della parità di genere nel settore culturale e per il riconoscimento delle professioniste che vi operano.

 

 

Appello per la parità di genere nel settore culturale

 

In questo delicato momento storico riteniamo importante e improrogabile l’impegno delle Istituzioni nel garantire la parità di genere – quinto obiettivo dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite – in tutti i luoghi decisionali e manageriali dell’industria culturale.

 

Ci piace pensare che la nuova giunta comunale appena insediata non voglia riproporre vecchie formule, bensì desideri dare un nuovo corso e una nuova visione della città presente, ma anche e soprattutto futura.

 

Oggi, promuovere la parità di genere anche attraverso un’equa ripartizione dei ruoli decisionali è una grande opportunità per scrivere una nuova pagina della storia culturale del nostro Paese.

 

Ridurre il “gap” di genere significa non solo tutelare un diritto costituzionale, ma anche permettere alle donne di entrare nella governance dei processi, per influenzarli proponendo nuove soluzioni ed esprimendo nuove prospettive.

 

La diseguaglianza di genere alimenta un sistema di stereotipi che creano esclusione e, nella peggiore delle ipotesi, violenza, come ripetutamente dimostrato.

 

La questione delle diseguaglianze di genere è un problema socio-culturale e proprio per questo riteniamo fondamentale il ruolo di quell’industria che alla cultura è naturalmente legata: è sua responsabilità essere di esempio anche attraverso l’applicazione di buone pratiche all’interno del proprio ambito istituzionale.

 

L’equilibrio di genere all’interno di istituzioni, organizzazioni, enti e festival culturali è un elemento chiave per garantire una visione sfaccettata e plurima. Il punto di vista di genere è infatti uno strumento essenziale di lettura e cambiamento della società.

 

Ci rivolgiamo a voi, che avete il potere decisionale di garantire le pari opportunità e di rimuovere ogni forma di discriminazione diretta e indiretta relativa a genere, orientamento sessuale, identità, provenienza, disabilità e fisicità, perché diate indicazioni chiare e funzionali a fondazioni, istituzioni ed enti nei quali siete presenti.

 

Per questo motivo anche in virtù dei riassetti amministrativi in arrivo e relativi a realtà importanti, come ad esempio ZetemaMacroPalexpo, la direzione artistica della Festa del Cinema di Roma e del Teatro di Roma, ci aspettiamo che i curricula delle donne vengano accolti e considerati al pari di quelli degli uomini.

 

È un dato di fatto che nel nostro Paese manchi la cultura della parità e che pertanto le donne competenti fatichino a essere promosse a ruoli apicali, manageriali, dirigenziali e con poteri decisionali. A tale riguardo invitiamo a cogliere le opportunità in arrivo per essere un esempio positivo e propositivo, con nomine di peso piuttosto che di sola rappresentanza.

 

Allo stesso modo segnaliamo l’importanza della rimozione delle disparità salariali fra uomo e donna quale altro elemento cardine per la creazione di ambienti di lavoro equi e inclusivi.

 

Guardando anche alle esperienze europee, crediamo che sia giunto il momento di costruire una parità effettiva attraverso una serie di azioni concrete che possano rispondere alle aspettative, da un lato, di quella metà del genere umano che le donne costituiscono e, dall’altro, di rispondere alla domanda di equità che tutte le altre diversità presentano.

 

Chiediamo quindi un incontro e la possibilità di dare il nostro contributo ai processi attualmente in corso per lavorare insieme a una nuova visione culturale che educhi alla parità, grazie anche al valore dell’esempio, e che faccia della diversità un valore fondante di una società libera da discriminazioni e pregiudizi.

 

Crediamo davvero che le industrie culturali possano e debbano essere portatrici di cambiamento e che sia di tutte e tutti noi il potere di far crescere, in tutti i sensi, il nostro Paese.

 

Promotori: 

Dire Fare Cambiare; Women in Film, Television & Media Italia

 

Firmatari: 

New – No Equality Without; FeST Il Festival delle Serie Tv; Stati Generali delle Donne; Cultura Italiae – Eccellenza Merito Innovazione; MArteLive; COM2 Ente di Formazione; M.A.S.C. Movimento Artistico Socio Culturale; L’Abbraccio Del Mediterraneo; Alleanza Delle Donne; Prods – European funds & projects; Differenza Donna – Women and Girls Against Violence; APS Educ.Attori; Associazione La Via Del Fare – Tradizione Ambiente Territorio; Zalib; Muovi Le Idee; Wuman Visions; Alice nella città; UNITA

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