A tutto schermo –
Mon Crime.
La colpevole sono io

29 Aprile 2023

In sala dal 25 aprile il nuovo film di François Ozon, Mon Crime – La colpevole sono io. Libero adattamento di una pièce del 1934 firmata Georges Berr e Louis Verneuil, è una commedia leggera e allo stesso tempo caustica, una specie di #MeToo degli anni ‘30.

 

E’ uscito in Francia con Gaumont, il giorno della festa delle donne, l’8 marzo e si è subito posizionato come uno dei titoli più interessanti del 2023.

 

La protagonista è interpretata da Nadia Tereszkiewicz alla quale nel 2022 Valeria Bruni Tedeschi ha affidato il ruolo da protagonista (suo alter ego) nel film Forever Young (Les Amandiers), presentato in concorso al Festival di Cannes e che per questo ruolo ha ricevuto il premio come migliore promessa femminile ai César 2023.

 

Il resto del cast è stellare: Rebecca Marder, Fabrice Luchini, Dany Boon, André Dussollier, Édouard Sulpice, Régis Laspalès, Olivier Broche, Félix Lefebvre, Franck De Lapersonne, Evelyne Buyle e una fantastica Isabelle Huppert, nei panni di Odette Chaumette: la sua personalissima Norma Desmond, una diva decadente del cinema muto francese che brilla in arroganza e in arrivismo.

 

Nella Parigi del 1935 due coinquiline, un’attrice, Madeleine Verdier (Nadia Tereszkiewicz), e un avvocato, Pauline Mauléon (Rebecca Marder), si trovano in una situazione finanziaria disastrosa, tanto da non riuscire nemmeno a permettersi di pagare il misero affitto del loro modesto appartamento. Un giorno Madeleine viene contattata dal ricco produttore cinematografico Montferrad per un provino. Dopo l’appuntamento con Madeleine, Montferrad viene trovato morto nella sua villa e i sospetti vengono così subito indirizzati contro Madeleine. Quella che però sembra essere una sciagura, e un’autentica condanna di morte, si trasformerà per Madeleine e Pauline in un’occasione di carriera: il delitto è fin da subito sfruttato dalle protagoniste come espediente per riscattare la propria esistenza.

 

Alcuni indizi come il furto del portafoglio, la sparizione di un’ingente somma e la sua presenza nella lussuosa villa giocano contro la ragazza, ma la sua amica e coinquilina Pauline, avvocatessa alle prime armi e alla canna del gas quanto lei, la difende in maniera spregiudicata contro le robuste accuse messe su dal giudice istruttore. Le ragazze, infatti sfruttano il successo del caso mediatico che si è venuto a creare riuscendo a farsi assolvere pur avendo dichiarato falsamente di aver commesso il fatto.

 

Esemplare è la contrapposizione tra le due arringhe: quella compiuta dalla pubblica accusa a favore del maschio alfa che chiede una punizione esemplare per evitare che qualunque moglie, amante o sorella possa ribellarsi uccidendo i membri della giuria e quella della difesa che fa una chiamata alle armi, fisiche e verbali, a tutte le donne affermando che è davvero il giunto di prendersi i diritti finora negati.

 

Un film sul trionfo della sorellanza, su come le donne si aiutavano a vicenda per sopravvivere anche in quegli anni ’30 in cui la condizione delle donne era estremamente oppressa.

 

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