Valutazione di impatto della legge cinema e audiovisivo – Anno 2022

26 Giugno 2024

Finalmente disponibile la Valutazione di impatto della legge cinema e audiovisivo del MiC-DGCA relativa all’anno 2022!

 

Curiosamente non è ancora presente sul sito del Ministero della Cultura, ma è disponibile online nella versione poco leggibile presente che vede le slide orientate verticalmente sul sito del Senato e in quella con il giusto orientamento trasmessa alla Camera dei Deputati.

 

La relazione è stata presentata il Senato in data 9 aprile 2024 e pubblicata sul sito del Senato in data 6 giugno 2024.

Valutazione – documento Senato                    Valutazione – documento Camera dei Deputati

 

Angelo Zaccone Teodosi analizza i contenuti della relazione per Key4Biz nell’articolo Legge Cinema e Audiovisivo: pubblicata la “valutazione di impatto” ma è quella per l’anno 2022. L’analisi.

 

Data la presentazione in sordina, manca altra copertura giornalistica sulla Valutazione 2022.

 

Per i numeri dell’anno 2022 la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo aveva pubblicato il 9 ottobre 2023 sul proprio sito la ricerca annuale Tutti i numeri del cinema italiano e dell’audiovisivo italiano – Anno 2022, nella quale si segnalava “Aumenta leggermente l’apporto delle registe donne alla produzione di film e documentari”. Come verificabile nella slide 5 dedicata al Rapporto di genere (regia) disponibile qui al link e nell’immagine a seguire.

 

Fonte: Tutti i numeri del cinema italiano e dell’audiovisivo italiano – Anno 2022

 

La relazione relativa all’anno 2022 raccoglie i dati relativi alla parità di genere in più fotografie e focus e osserva nel Sommario:

 

“Con riferimento alla parità di genere, tra il 2017 e il 2022, crescono le opere a guida bilanciata (dall’11% al 16%). I dati Inps, tuttavia, evidenziano come continui a permanere un importante divario salariale tra le professioniste femminili impiegate nel segmento Core e i professionisti maschili”.

 

La prima fotografia riguarda il numero di opere a guida prevalentemente femminile, maschile o bilanciata ed esamina il genere delle opere. Colpisce la crescita delle registe di documentario dal 21% nel 2017 al 63% nel 2022.

 

Le opere ‘a guida a dominanza femminile’ sono il 16% nel 2022 (così come fu nel 2021) e migliorano di soli 5 punti percentuali rispetto all’11% del 2017. In totale i lavori diretti da registe o prevalentemente da registe sono il 14% nel 2017-2022 a fronte dell’83% a guida maschile.

 

Negli anni 2017-2022, le sceneggiatrici restano stabili appena sopra il 20%, le montatrici migliorano leggermente, le direttrici della fotografia sembrano diminuire, mentre le compositrici non riescono a stabilizzarsi sopra il 10%.

 

Fonte: Valutazione di impatto della legge cinema e audiovisivo – Anno 2022

 

La valutazione 2022 migliora la leggibilità dei dati ad esempio nel Focus dati INPS rispetto alla relazione relativa al 2021 che dedicava il capitolo 9 al tema della parità di genere (relazione 2021 disponibile qui).

 

Il divario retributivo di genere aumenta dal 28% del 20217 al 39% del 2022 mentre il numero delle professioniste cresce.

 

Fonte: Valutazione di impatto della legge cinema e audiovisivo – Anno 2022

 

Il Focus Parità di genere e diversità investiga invece la presenza delle registe rispetto alle coproduzioni, dove la loro presenza aumenta specie nel caso delle coproduzioni a maggioranza estera (33% rispetto al 18% delle produzioni nazionali).

 

Altri dati utili: la presenza delle registe è maggiore nei cortometraggi (33%) rispetto ai lungometraggi (20%) mentre il costo medio dei lungometraggi rimane più basso per le registe rispetto alle loro controparti maschili (€2.000.000 rispetto a €3.000.000), per i cortometraggi la situazione è rovesciata (€147.000 rispetto a €107.000).

 

La Valutazione offre inoltre dei dati più in dettaglio per le sceneggiatrici e montatrici rispetto al genere della persona o persone alla regia, che conferma la loro presenza essere maggiore nel caso in cui la guida sia a prevalenza femminile ovvero le prime sono il 65% e le seconde il 44%. I numeri scendono rispettivamente a 20% e 25% nel caso in cui la regia sia a prevalenza maschile.

 

I numeri evidenziano chiaramente che gli incentivi per la parità di genere non stanno dando risultati eclatanti e questo imporrebbe la loro revisione.

 

 

 

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