La Ra tutela la figura feminile
29 Maggio 2020
Una buona notizia dal Servizio Pubblico, che speriamo possa essere di esempio e che sul lungo termine abitui lo spettatore, il grande pubblico, ad una visione della figura femminile più equilibrata possibile.
La Rai ha appena chiuso un bando per monitorare la rappresentazione della figura femminile tramite un’analisi, non solo dei contenuti Rai, ma anche grazie ad una ricerca statistica sulla popolazione realizzata su campioni rappresentativi della collettività.
L’attuale Contratto di servizio prevede, inoltre, l’obbligo di sensibilizzare i conduttori, i propri dipendenti e collaboratori, anche attraverso specifiche azioni formative, ad attenersi scrupolosamente nella loro attività al rispetto del principio di non discriminazione, di realizzare un monitoraggio che consenta di verificare la rappresentazione non stereotipata del ruolo della donna e della figura femminile nei diversi ambiti della società e l’obbligo di promuovere, nella programmazione, il valore dei principi di non discriminazione e della parità tra gli uomini e le donne, assicurandone un costante monitoraggio.
L’AGCOM ha precisato che l’alimentazione di pregiudizi, stereotipi e discriminazioni veicolata dalla programmazione RAI, assume una particolare gravità, proprio per il suo ruolo di concessionaria del servizio pubblico, e sottolineato che grava sulla RAI non solo l’obbligo di non violare i principi del rispetto della dignità della persona e di non discriminazione, anche di genere, ma anche quello di promuoverne l’adeguata tutela attraverso anche una azione educativa, veicolando contenuti idonei allo scopo.
L’appalto della durata complessiva di 12 mesi, rinnovabile, ha per oggetto il servizio di monitoraggio sulla rappresentazione della figura femminile nella programmazione della RAI, rilevazione presso il pubblico, come richiesto dal contratto di servizio 2018-2022 sottoscritto da RAI e dal Ministero dello sviluppo economico. In particolare l’appalto ha per oggetto una ricerca estensiva, finalizzata a monitorare la percezione della figura femminile attraverso interviste ad un campione rappresentativo della popolazione attraverso la rilevazione dei vissuti, delle attese, degli stereotipi e delle attribuzioni di ruolo da parte dei generi (femminile e/o maschile), sia nei confronti del proprio genere che in quelli dell’altro genere, nonché delle aspettative e dei bisogni al riguardo, soddisfatti o meno, dal servizio pubblico e dai gruppi media confrontabili.
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