Invisibili o fuori campo?
Diversità e pluralismo di genere
28 Maggio 2022
Si è svolto a Milano lo scorso 16 maggio il seminario Invisibili o fuori campo? Valorizzare diversità e pluralismo di genere nel cinema e nell’audiovisivo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
L’appuntamento è stato organizzato da WIFTM Italia, Sguardi Altrove, Almed. Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo di Università Cattolica e il progetto europeo CineAF-Women’s films in Italy 1965-2015, di cui rappresenta l’evento conclusivo.
L’incontro ha visto i saluti iniziali di Mariagrazia Fanchi, Direttrice Almed, Domizia De Rosa, Presidente WIFTMI e Patrizia Rappazzo, Direttore Artistico Sguardi Altrove Film Festival ai quali è seguito il focus Il divario di genere nella produzione cinematografica italiana dal 1964 ad oggi. Il progetto CineAF. Womens’ films in Italy.
Rosa Barotsi, MSCA Research Fellow e Matteo Tarantino, Università Cattolica del Sacro Cuore hanno raccontato genesi e metodologia di un progetto quanto mai necessario, che restituisce le dimensioni e le forme del divario di genere nelle maestranze del cinema italiano dal 1964 ad oggi, con riferimento a una rosa di 10 ruoli professionali.
Il seminario ha rivolto uno sguardo allo stato attuale dell’industria con la conversazione Inclusione, dialogo e valorizzazione del pluralismo nel cinema italiano contemporaneo: esperienze e azioni, che ha visto partecipare sotto la guida di Patrizia Rappazzo: Flavia Barca, Presidente ACUME, Massimo Locatelli, Direttore Master IPM. Ideazione e Produzione Audiovisiva, Cinematografica e per i Media Digitali e Rossella Manfredi, Direttore Generale Credem Vita e Assicurazioni.
Barca ha segnalato il cambio di passo che il PNRR impone al paese con l’introduzione della certificazione di parità di genere e della necessità di spingere per il cambiamento attraverso: monitoraggio, formazione e marketing. Ha inoltre accennato al lavoro dell’Osservatorio per la parità di Genere creato dal Ministero della Cultura che la vede coinvolta e delle possibili sinergie con il progetto CineAF. Ha concluso invitando a creare spazi di discussione che includano la formazione.
Locatelli ha notato come sia ancora presente un filtro di genere fra studenti e studentesse quando si tratta di materie tecniche a confronto con materie umanistiche, filtro che però è meno visibile nei suoi corsi che vedono preparare i creator del futuro. Per quanto riguarda l’ingresso in azienda, le realtà specializzate in ambito social prestano grande attenzione ai talenti femminili. Resta ampia la forbice nei ruoli apicali. Il suo intervento si è chiuso con una provocazione in tema di finanziamenti pubblici: per far crescere una industria culturale, ha ancora senso investire su ciò che ha successo?
Manfredi ha puntato l’attenzione sulle opportunità per le industrie creative del settore privato rispetto al pubblico e sulla necessità delle imprese femminili di lavorare per incrementare e valorizzare la propria credibilità economica e finanziaria e di studiare gli strumenti di investimento privato. Un tema quanto mai opportuno e spesso poco evidenziato. A sua volta ha poi sottolineato l’importanza per le imprenditrici di un networking strutturato che possa attirare talent e costruire progetti solidi. Anche Manfredi ha voluto lanciare una provocazione ai/lle presenti invitando il settore pubblico a investire nella ricerca piuttosto che nella produzione.
Ha completato il seminario la presentazione da parte delle studentesse in rappresentanza del progetto CineAF Pilot Experiment, coordinato da Sara Sampietro (UCSC) e Rosa Barotsi dello loro parole chiave per Verso un cambiamento sostenibile. Modelli, azioni e pratiche del cinema italiano del prossimo futuro. A introdurre le loro riflessioni, Domizia De Rosa.
Per ispirarci, ecco le parole proposte in un viaggio ideale che ci porta dall’ #archivio con l’aiuto di #testimonianze #allo scoperto con #nuovi sguardi ponendo il #talento al centro mentre utilizziamo il #networking per crescere e curiamo le nostre #tech & soft skills, così da poter concludere o meglio ancora iniziare con #ottimismo.
La conclusione è stata affidata a Emanuela Piovano, regista de Le rose blu, film presentato a Sguardi Altrove proprio nella sezione Cinema (In)visibile, che ha visto la collaborazione di WIFTMI e Cattolica.
Piovano ci ha ricordato di osservare con attenzione ciò che guardiamo e di verificare la qualità della presenza femminile sullo schermo, ricordando l’esperienza rivelatoria della Svezia con il Bechdel Test.
E’ un consiglio evergreen, che non possiamo non rilanciare! I token non muoiono mai, purtroppo.
Per maggiori informazioni su CineAF-Women’s films in Italy 1965-20: qui.
Per maggiori informazioni sull’ultima edizione di Sguardi Altrove e la sezione Cinema (In)visibile: consultare il Catalogo.
Per sapere che cosa accadeva in Svezia nel 2013 e poi nel 2016: Swedish cinemas take aim at gender bias with Bechdel test rating | What Happened After Swedish Theaters Introduced a Bechdel Rating for Its Movies?
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