Il supereroismo alla prova intergenerazionale –
di Emanuele La Veglia
28 Luglio 2023
Paternità e maternità in Spider-Man: Across the Spider-Verse
L’ultima produzione cinematografica riguardante il mondo Marvel ha offerto numerosi spunti dai quali può partire una corposa riflessione di genere.
A tal proposito può essere utile il concetto di supereroismo: indubbiamente poco usato, resta una sperimentazione linguistica per ovviare alla dicotomia supereroi-supereroine che appare a tratti superata.
Il termine al femminile rischia infatti di essere inteso come una diminutio, ecco allora che in inglese si preferisce utilizzare “superhero” per entrambi i sessi. Partendo da queste premesse, andiamo ad esaminare le novità portate sul grande schermo da Spider-Man: Across the Spider-Verse, pellicola di animazione dalla resa grafica eccellente.
Nel rapido alternarsi delle scene possono sfuggire a prima vista ruoli e comportamenti individuali ma quello che, a partire dal primo giugno scorso, ha fatto saltare dai sediolini il pubblico è stata l’immagine della Spider Woman incinta. Una gravidanza per nulla nascosta e anzi ormai all’ottavo mese che apre a interrogativi non da poco. Si può conciliare la professione con la cura della famiglia? Come cambia in tal senso l’immagine materna?
Domande che nel 2023 dovrebbero avere risposte ben definite, ma non è così e il cinema può aiutare a veicolare temi di attualità e a trovare risposte. Il punto da cui partire è la storia di Jessica Draw, che nella versione originale ha la voce di Issa Rae che oltre a essere attrice è una scrittrice e attivista per i diritti civili. Una figura che, senza svelare particolari sviluppi della trama, si colloca in un’ottica di rivoluzione intergenerazionale innescata dalla Sony.
Ad aprire il secondo capitolo, dedicato al multiverso dello storico “uomo ragno”, è Gwen Stacy, personaggio chiave dei fumetti di Stan Lee. Una giovane donna che sembra essersi convinta di non riuscire a sostenere la missione che le è stata affidata. Lo stallo permane finché Gwen non trova come mentore proprio Jessica e grazie a lei recupera la fiducia in se stessa e una certa dimensione di empowerment.
Nel corso della narrazione si nota tuttavia come l’universo familiare non sia legato solo al genere femminile. Emblematica è l’evoluzione del Peter Parker padre che, dopo essere stato la guida del giovane Miles Morales, è alle prese con sua figlia a cui si dedica mettendo da parte le iniziali ambizioni. Un riferimento positivo che si contrappone allo zio di Miles, Aaron Davis, alias Prowler, del quale compare ora una versione alternativa.
La necessità di trovare dei role model, comune sia ai ragazzi che alla ragazze, emerge con forza ed è frutto – per citare lo psicoanalista Massimo Recalcati – della cosiddetta “scomparsa del padre”, intendendo tale figura più che con una connotazione familiare come l’insieme dei valori e delle indicazioni morali ricevute e ereditate dal singolo individuo.
Chi invece non si preoccupa dell’assenza di punti fermi è Spider-Punk, caratterizzato da un atteggiamento ribelle e da un rifiuto della genitorialità a favore di una visione anarchica che lo colloca come voce di dissenso.
E, per quanto sia utile trovare in autonomia spinte e motivazioni, l’idea di valorizzare la paternità e la maternità resta un valore aggiunto e si declina in vari aspetti.
Troviamo ad esempio delle differenze tra Jessica, madre in potenza, e Peter B. Parker che sta sperimentando cosa significhi avere una figlia e tenere al suo destino. Per cui mentre la prima è all’oscuro di determinate dinamiche e non si oppone alla cancellazione delle anomalie, Peter affronta la situazione in maniera diversa. Con una buona dose di empatia, comprende infatti il desiderio di Miles di voler cambiare le cose, nonostante i vincoli posti dal canone narrativo.
Essere genitore, così come assumere i panni di “superhero”, comporta delle responsabilità e l’hanno capito bene madri come Sue Storm o Jessica Jones, alias Power Woman, ma, rimanendo nella cornice dello Spider-Verse, l’innovazione sta nel mostrare una vasta gamma di sfaccettature del tema.
Ancora una volta, la rappresentazione di genere nella trasposizione cinematografica della Marvel ha un aspetto rilevante e nel contesto descritto coinvolge a pieno titolo sia gli uomini che le donne. Si guarda a un destino comune, ossia quello di salvare il mondo ma anche la propria famiglia e i propri affetti.
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