Hollywood – a che punto siamo
con la parità di genere?

28 Luglio 2023

Quest’anno WIF LA compie 50 anni. Il #MeToo ne compie sei.

 

Lo scorso marzo Variety ha pubblicato un articolo dal titolo Post-#MeToo, Progress for Women in Hollywood Has Stalled. Will It Get Back on Track? per la firma di Diane Garrett, del quale vogliamo condividere i punti salienti.

 

Garrett ha posto la seguente domanda ad alcune delle donne più importanti a Hollywood:

 

“Che cosa è veramente migliorato nella battaglia per la parità di genere da quando l’industria ha dovuto fare i conti con il #MeToo? E quali sono le prospettive ci sono per ulteriori cambiamenti?”

 

Le intervistate sono d’accordo che il cambiamento sia in corso, ma anche che sia molto lento.

 

Stephanie Allain (Boyz N the Hood, Dear White People, il prossimo Exorcist), presidente della Producers Guild, ex-direttrice del L.A. Film Festival e partner di molte iniziative di WIF LA per promuovere una maggiore inclusione a Hollywood ha sottolineato come le ineguaglianze del settore la facciano ancora ‘impazzire’, ma finalmente si sta andando nella direzione giusta.

 

Anita Hill, presidente della Hollywood Commission, una coalizione formata alla fine del 2017 per combattere la discriminazione e le molestie sessuali sul lavoro, si dice non soddisfatta della maggiore consapevolezza sul tema, il cambiamento deve essere istituzionale, non può riguardare solo i grandi nomi, i Weinstein del caso, ma ogni singola persona in un contesto lavorativo. La Hollywood Commission al momento sta elaborando i dati raccolti con il loro ultimo sondaggio relativo alle molestie e contano di lanciare due nuove iniziative entro l’anno: la prima dedicata a rendere più facile denunciare abusi o molestie, la seconda dal titolo Respect on Set è pensata pensata per le produzioni più piccole.

 

Nel 2018 proprio la Producers Guild lanciò un progetto simile per le produzioni indipendenti, Independent Production Safety Initiative, il cui impatto ad oggi sembra limitato e per questo sta partecipando al progetto Respect on Set.

 

Sul fronte dei numeri invece sembra esserci un effettivo miglioramento.

 

Secondo l’ultima ricerca della DGA – Directors Guild of Americas il 38% di tutti gli episodi della stagione TV 2020-21 sono stati diretti da registe, un miglioramento dell’81% rispetto al 21% della stagione 2016-17 (prima del #MeToo). Lesli Linka Glatter, presidente del Board DGA, conferma che il clima lavorativo sia effettivamente cambiato ma a sua volta conferma che il lavoro da fare è ancora molto.

 

Garrett chiama a conferma di questo cambiamento l’ultimo Celluloid Ceiling Report della Dr.  Martha Lauzen, fondatrice e direttrice esecutiva del Center for the Study of Women in Television and Film presso la San Diego State University:  le  registe, scrittrici, produttrici, produttrici esecutive, montatrici e direttrici della fotografia che hanno lavorato sui 250 film statunitensi che hanno incassato di più nel 2022 sono il 24%, un 6% in più rispetto al 2017, nonostante il calo dell’1% rispetto al 25% nel 2021. Nel 1998 la cifra era 17%.

 

Altra importante fonte per gli Stati  Uniti è ovviamente la USC Annenberg Inclusion Initiative. Secondo lo studio pubblicato a gennaio  le registe sono solo il 9% dei 111 registi assunti per realizzare i 100 film di maggior incasso nel 2022. Il 3,7% in meno rispetto al 2021.

 

Amy Baer, ​​presidente del Board WIF LA , afferma: “La realtà è che la parità significa 50-50 e non siamo vicini. Abbiamo portato miglioramenti nelle C-suite, nelle agenzie, nelle reti televisive agli studi, sicuramente nella produzione, negli streamer, ecc. Ma non siamo nemmeno vicini”.

 

Sarah Ann Masse, attrice, attivista e una “Weinstein survivor” ha fondato la sua organizzazione, Hire Survivors Hollywood, che mira a incoraggiare coloro che occupano posizioni di potere ad assumere survivor nel mondo dello spettacolo. Per Masse è fondamentale che questo tipo di organizzazioni siano gestite da vere survivor, o almeno che le abbiano a bordo come consulenti.

Un’altra iniziativa indipendente è quella dell’attrice e attivista Jessica Barth: Voices in Action, un’organizzazione senza scopo di lucro che offre una piattaforma di segnalazione indipendente con la capacità di tracciare i criminali seriali, offrendo supporto alle survivor di violenza sessuale nell’industria dell’intrattenimento.

 

In conclusione, l’industria finalmente sta prendendo sul serio la disparità di genere e la sicurezza sul lavoro,  ma c’è ancora molto da lavorare per raggiungere una effettiva uguaglianza.

 

Per saperne di più:

Variety | Post-#MeToo, Progress for Women in Hollywood Has Stalled. Will It Get Back on Track?

The Hollywood Commission | Hire Survivors Hollywood | Voices in Action

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