CONVEGNO | INPS: I divari di genere del mercato del lavoro e
nel sistema previdenziale

1 Marzo 2024

Il divario retributivo di genere è un compagno fedele che accompagna le donne durante il lavoro e anche dopo, al momento della pensione.

 

Durante il convegno dal titolo Analisi dei divari di genere del mercato del lavoro e nel sistema previdenziale organizzato dal CIV (Consiglio di Indirizzo e Vigilanza) dell’INPS e tenutosi a Palazzo Wedekind a Roma il 21 febbraio scorso, si è esaminata la contraddizione di un mercato del lavoro dove non esistono più preclusioni formali all’accesso delle donne a una vasta gamma di professioni, ma dove persiste l’ineguaglianza di genere.

 

Le donne impiegate nel settore privato non agricolo

 

continuano a trovare impiego in un range limitato di occupazioni rispetto ai loro colleghi uomini (segregazione occupazionale di tipo orizzontale);

 

sono concentrate in alcuni comparti del settore dei servizi (nel 2022 il 79% nella sanità, 77% nell’istruzione, 53% negli alloggi/ristorazione)

 

sono sotto-rappresentate nelle posizioni apicali e maggiormente remunerative: nel 2022 solo il 21% dei quadri e dei dirigenti è di sesso femminile, questa percentuale era 13% nel 2010

 

sono sovra-rappresentate in settori che pagano salari più bassi

 

tendono a lavorare per un numero minore di giorni (nel 2022, nel settore privato i giorni retribuiti sono in media 221 per le donne e 234 per gli uomini)

 

sono spesso assunte con contratti part-time (l’incidenza del part-time sfiora il 50% tra le donne e in molte regioni del Sud supera il 60%).

 

Benché siano meno marcati, questi divari si presentano anche nel settore pubblico dove 2/3 dei lavoratori sono donne.

 

Il divario di genere si riproduce a livello pensionistico, dove nel 2022 le pensionate sono il 52% ma hanno percepito solo il 44% dei redditi pensionistici (€141 miliardi), con un importo medio mensile pari a €1.416, del 36% inferiore rispetto a quello maschile.

 

Questo divario dipende da almeno tre fattori ancora a discapito delle donne: retribuzione oraria, tempi di lavoro (ovvero quante ore si lavora abitualmente a settimana e quante settimane si è occupati nel corso di un anno) e anzianità contributiva (che dipende dalla durata e dalla continuità della vita lavorativa).

 

Il Comunicato Stampa “Analisi dei divari di genere del mercato del lavoro e nel sistema previdenziale” Un convegno a Palazzo Wedekind organizzato

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