Protagoniste –
Barbara Oizmud
8 Dicembre 2024
Dopo la collaborazione dell’anno passato, nel 2024 l’artista Barbara Oizmud è tornata a lavorare con WIFTM Italia, realizzando una immagine originale nella quale racchiudere l’ispirazione e gli auspici dell’evento Cambiamo copione! Le industrie culturali contro la violenza di genere che si è svolto lo scorso 23 novembre a Roma presso Palazzo Merulana.
Con il suo immaginario al contempo mitologico e contemporaneo, Kesiodi, questo il titolo dell’opera e nome della protagonista in scena, ha sorpreso, colpito e suscitato domande e riflessioni.
Abbiamo chiesto all’autrice di raccontarci qualcosa di più di questa opera e del suo lavoro.
Ciao Barbara! Le figure femminili sono un soggetto frequente della tue opere grafiche. Le vediamo ibridarsi con animali, oggetti, organi. Le immaginiamo abitare un mondo pericoloso e polisemico. Ci puoi parlare di questo mondo?
È vero, il mio immaginario può risultare ambiguo ma non sarà mai pericoloso.
Le figure che disegno, ibride o antropomorfe, le scelgo sia per le loro apparenti imperfezioni, ma soprattutto perché credo che la contaminazione tra generi permetta a una storia di essere trasversale, di acquisire movimento. Il contenitore di queste creature, è sempre il risultato di un incontro, di un’idea condivisa.
Nella fotografia, tendo a immergere le/i protagonist* degli scatti nel mio immaginario; e quello diventa una spazio privato, solo mio.
Con il disegno invece, che sia un murale, un tatuaggio o un’immagine che si veste di simboli, subentra un gioco di squadra che prevede un attento ascolto dell’altr*.
Questo scambio, genera delle coincidenze imprevedibili; io mi limito a osservarle, metabolizzarle e a disegnarle con una mina 3B.
Dalla collaborazione con WITFMI per l’evento Cambiamo copione! Le industrie culturali contro la violenza di genere sono nate Dionea e Kesiodi, due figure legate da un percorso di crescita personale e di riscrittura della loro storia e del mito, in particolar modo quello della Gorgone. Ci racconti la loro storia?
La riflessione su Dionea è l’idea di una comunità attiva che vive la ferita dell’altro come propria, che partecipa quindi, a un processo di consapevolezza con un obiettivo preciso: estirpare il problema.
Kesiodi è l’evoluzione di Dionea, almeno concettualmente.
Il suo nome nasce da un finto anagramma: si compone saccheggiando lettere da Ade, Kairos e appunto Dionea; lavori che l’hanno preceduta e che idealmente la completano.
Ade è la narrazione dell’attimo successivo all’inferno vissuto: la ferita di Ade è la ferita di tutte. In Dionea come anticipato, la riflessione si sposta sul piano dell’elaborazione e del necessario coinvolgimento della collettività.
La gorgone Medusa ci racconta la storia di una donna che prima di essere trasformata in mostro, ha subito una violenza e infine una decapitazione; sono partita dalla forte aderenza di questo mito con la realtà per delineare Kesiodi; immaginando uno sviluppo diverso che la vuole integra, fiera, viva.
Accanto a lei sono presenti due figure maschili: nel processo per la parità e contro la violenza di genere è necessario il coinvolgimento degli uomini per un reale cambiamento. Per questo è Kairos a prestare le sue sembianze ai personaggi maschili dell’opera: nell’antica Grecia Kairos non è solo il simbolo del tempo ma anche del momento giusto, opportuno, in cui accade qualcosa di importante.
In Kesiodi, infine, tutte e tre le figure hanno in mano un filo rosso: la loro tessitura è un’azione che prevede cura e determinazione, con l’obiettivo di comporre una trama – e quindi una narrazione – solida e articolata, in grado di contrastare il problema all’origine. I personaggi sono posizionati idealmente dietro le quinte di uno ‘spettacolo’ ormai necessario, un attimo prima dell’azione.
Quali altri temi affronti con le tue opere e ci sono nuovi progetti in arrivo?
Tanti, sono una curiosa ossessionata dall’umanità.
Vorrei continuare ad essere megafono per le storie di chi ha poca voce.
Ma anche seguire un’intuizione e vedere dove arriva, come nel caso di CULI, progetto immerso in un bianco e nero imperfetto, presto, sulla tavola di tutt*.
Grazie, Barbara e buon lavoro!
Barbara Oizmud è un’artista poliedrica dal linguaggio onirico, che si muove tra la fotografia, il video, la street art, l’illustrazione e i tatuaggi.
Dal 2007 ad oggi ha esposto Barbara Oizmud ha esposto le sue opere al Museo Macro (Roma), alla Galleria 196 (Roma) alla Dorothy Circus Gallery (Roma), alla Carnegie Hall (New York), all’Harvey Milk Photo Center (San Francisco), a Palazzo Merulana (Roma) e pubblicato su territorio italiano e internazionale.
Per saperne di più: Barbara Oizmud – Instagram
Ade è l’opera realizzata per la trasmissione Avanti Popolo di Nunzia De Girolamo nel 2023. Scoprila qui.
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