A tutto schermo –
Tár

30 Gennaio 2023

“Il film è una meditazione sul potere. E il potere è senza genere.”

Cate Blanchett difende con queste parole il film Tár dalle accuse di misoginia della direttrice d’orchestra Marin Alsop.

 

Scritto e diretto da Todd Field e presentato alla 79ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il film, che uscirà nelle sale italiane il prossimo 9 febbraio, racconta la storia della immaginaria Lydia Tár, famosa e importante compositrice/direttrici d’orchestra e prima donna a dirigere un’importante orchestra tedesca.

 

In una recente intervista con il Sunday Times, la (reale) direttrice d’orchestra Marin Alsop ha criticato il film, dicendosi offesa in quanto donna, in quanto direttrice d’orchestra e in quanto lesbica.

 

Alsop ha dichiarato: “Avere l’occasione di mostrare una donna in quel ruolo e renderla una molestatrice mi ha spezzato il cuore. Ci sono così tanti uomini, ed è stato documentato, su cui questo film poteva incentrarsi, ma invece ha per protagonista una donna e le dà tutti gli attributi di quegli uomini. È una visione così misogina dare per scontato che le donne finiscano per comportarsi come gli uomini o che diventino pazze e isteriche… è una cosa che abbiamo visto fin troppe volte“.

 

In seguito a queste dichiarazioni, nel corso di un’intervista rilasciata a BBC Radio 4 Cate Blanchett ha risposto: “Non credo che si sarebbe potuto parlare della natura corrosiva del potere con tutte le sfumature usate da Todd Field se ci fosse stato un maschio al centro della storia, perché sappiamo fin troppo bene com’è. Credo che il potere sia una forza corrosiva a dispetto del genere, e può influenzare tutti noi”.

 

L’attrice ha poi aggiunto: “È una meditazione sul potere e il potere è senza genere. Si tratta di un personaggio completamente fittizio. Ho studiato così tanti direttori diversi, ma ho anche rivolto la mia attenzione a romanzieri, artisti e musicisti di ogni genere. Si tratta di un film che non cerca ispirazione in un personaggio in particolare. Penso che il potere sia una forza corruttrice, indipendentemente dal sesso. Penso che riguardi tutti noi”.

 

Il film è stato premiato al Festival di Venezia, ha ottenuto 3 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, ha ottenuto 5 candidature ai BAFTA, ha ottenuto 7 candidature e vinto 2 Critics Choice Award, ha ottenuto 1 candidatura a SAG Awards, ha ottenuto 6 candidature a Spirit Awards, Al Box Office Usa Tár ha incassato 5,7 milioni di dollari.

 

Lydia Tár ci viene presentata intelligente, apertamente lesbica, orecchio assoluto, madre ma anche arrogante, distruttiva, dispotica con  studentesse e collaboratrici.

 

L’attrice si è perfettamente calata negli abiti di questo maestro d’orchestra tanto affascinante quanto insostenibile, dando credibilità ad un personaggio che trasuda vanità e immodestia e ci pone la domanda sempre attuale se sia sensato giudicare la vita privata di un/una artista in relazione alla sua arte.

 

Insieme a Blanchett troviamo Nina Hoss nel ruolo del primo violino e compagna di Tár, Noémie Merlant, l’esordiente e reale musicista Sophie Kauer, Julian Glover, Allan Corduner e Mark Stron

 

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