Bilanci di genere: dati e prospettive
30 Ottobre 2021
Si è svolto a Milano il 25 ottobre scorso l’appuntamento Bilanci di genere nelle industrie dello schermo in Italia. Dati e politiche, frutto della collaborazione fra Almed – Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo (UCSC), MiC – Ministero della Cultura, Sguardi Altrove Film Festival e WIFTM Italia, che potete (ri)vedere qui: Bilanci di Genere 25.10.2021.
L’incontro, che si è svolto in presenza nella splendida aula Negri d’Oleggio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e in streaming sui social di Almed, ha visto protagonisti panelist di eccellenza quali (in ordine di intervento):
Massimo Locatelli – Coordinatore DAMS, Direttore Master Ideazione e Produzione Audiovisiva, UCSC
Patrizia Rappazzo – Direttrice Artistica Sguardi Altrove Film Festival
Iole Giannattasio – Responsabile per le Attività internazionali, il Supporto giuridico e l’Ufficio Studi presso la Segreteria Tecnica della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura
Mariagrazia Fanchi – Direttrice ALMED, UCSC
Adriano De Santis – Preside Scuola Nazionale Di Cinema, Centro Sperimentale di Cinematografia
Giorgia Priolo – Produttore Delegato e Responsabile Sviluppo Film e Serie, EDI Effetti Digitali Italiani | docente, Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti
Ciro Scala – Chief Content Officer, CHILI
Laura Caradonna – Presidente, Consulta Femminile Milano.
L’evento è stato moderato dalla nostra Presidente, Domizia De Rosa – Presidente Women in Film, Television & Media Italia.
Dando seguito alla presentazione Gender Balance in Italian Film Crews. Data and Research Policies, tenutasi a Venezia il 7 settembre scorso nell’ambito del terzo seminario sulla parità e l’inclusione organizzato da Biennale e WIFTMI in collaborazione con il MiC ed Eurimages (del quale potete leggere qui: Venezia 2021 – 3° seminario), gli organizzatori dell’evento hanno voluto portare la ricerca all’attenzione di un nuovo pubblico, quello delle studentesse e degli studenti.
Sia questo incontro che il precedente hanno preso forma grazie alla volontà e disponibilità in primo luogo al dialogo delle singole persone, a riprova che la comunicazione e il fare rete siano sempre gli strumenti più universali e più efficaci ai quali fare ricorso.
In questo caso ringraziamo Patrizia Rappazzo per aver visto e quindi stimolato la connessione fra il tema Next Generation della 28a edizione del festival Sguardi Altrove, con il quale WIFTMI già collabora, il seminario veneziano e il mondo dell’alta formazione.
E ringraziamo Iole Giannattasio che da molto tempo ormai lavora su questi temi e la loro diffusione per la sua grande disponibilità, che neanche gli ostacoli del collegamento da remoto hanno fermato.
Un doppio grazie a Massimo Locatelli, per l’ospitalità all’interno del suo corso e per aver subito sgombrato il campo nella sua introduzione alla discussione dalla falsa ovvietà che le questioni di genere siano questione solo del genere svantaggiato. E’ vero piuttosto che i privilegi siano invece solo ambita materia di chi li gode.
Fondamentale per la realizzazione stessa della ricerca e speriamo la sua ulteriore disseminazione nonché per la costruzione di questo appuntamento è ovviamente Mariagrazia Fanchi, che sappiamo impegnata su più fronti in materia di genere e al cui lavoro guardiamo sempre con grandissimo interesse.
Grazie ai contributi di Adriano Desantis per il CSC e di Giorgia Priolo per la Civica, si è guardato ai dati già presentati con una nuova ottica. Se infatti i numeri della ricerca ci parlano di un processo di inclusione ancora lento e a suo stesso modo stereotipato, i numeri di iscritte/i alle due scuole mostrano una velocità maggiore che fa ben sperare per il futuro, in un mercato che abbia però pienamente recepito la necessità culturale ed economica di questa evoluzione.
Ricerche come queste aiutano certamente il legislatore e l’industria nelle proprie scelte, ancor di più potrebbero se i dati disponibili fossero meno frammentari, se la metodologia fosse condivisa, se la ricerca fosse regolare. In poche parole, se si investisse in una ricerca continuativa, sostenibile, replicabile e su risultati accessibili, verificabili e condivisibili..
Per quanto coerenti con quanto fin qui rilevato, anche i numeri discussi in Cattolica sono un primo piano di una sola location ovvero le produzioni e coproduzioni italiane che fra il 2017 e il 2020 hanno ottenuto il nulla osta per la distribuzione nazionale. Si tratta di 1085 progetti, per i quali sono stati censiti 13.094 fra professioniste e professionisti, grazie a Centric, il software sviluppato in Università Cattolica, finalizzato all’elaborazione automatizzata del bilancio di genere delle iniziative in ambito cinematografico e audiovisivo
Una citazione e due elementi da sottolineare dall’approfondita e stimolante presentazione di Fanchi:
“È da sottolineare che la presenza femminile nei diversi ruoli cambia in relazione al contesto produttivo. Ci sono, cioè, formati (e generi) che favoriscono una più ampia inclusione e un migliore bilanciamento. Per esempio, nei team creativi coinvolti nella realizzazione di corto- e di mediometraggi la presenza femminile è complessivamente più alta: fino a 7 punti percentuali in più nel caso della regia e del montaggio. Tra i segnali positivi si riscontra anche il dato che non solo la quota di opere a guida femminile distribuibili è cresciuta, ma anche che il 68% di esse ha raggiunto effettivamente le sale, ottenendo esiti in linea con la media nazionale”.
Quindi i progetti guidati da donne tendono ad impiegare più donne MA dove le professioni si femminilizzano, scende la retribuzione. Un caveat molto importante per chi si accingerà a breve a entrare nel mondo del lavoro.
E dal punto di vista dell’ingresso nel mercato delle professioni è stato molto importante il richiamo da parte di Priolo e Ciro Scala a studiare quello che il mercato chiede. Con l’esempio di eccellenza delle proprie aziende, Priolo e Scala hanno segnalato le carenze e quindi l’opportunità per la formazione che ancora si considera settoriale come quella legata allo sviluppo di effetti digitali o di piattaforme on demand.
Allo stesso tempo si è parlato di come l’aumento di iscrizioni femminili ai corsi di regia possa essere stato stimolato al continuo crescere della discussione attorno a questo tema. Per ora si tratta di evidenze empiriche, ma anche noi crediamo che non sia un caso e per questo continueremo con il nostro impegno nell’illuminare le professioni meno scontate e a stimolare ricerche.
Altrettanto importante il richiamo di Scala al dovere della valorizzazione del lavoro, non importa quanto junior sia e del prendere decisioni etiche.
Laura Caradonna ha arricchito il dialogo parlando di responsabilità sociale e collettiva e allo stesso tempo dello sfuggire agli stereotipi rinnovati della donna multitasking e sempre e comunque leader, che di nuovo appiattiscono la ricchezza dei profili e quindi la rappresentazione.
Prendendo spunto dall’invito e progetto accennato da Caradonna di riscoprire le donne milanesi di valore dimenticate dalla storia, Domizia De Rosa ha chiuso i lavori ricordando che non solo la storia odierna e futura è ancora da scrivere, ma anche quella passata è sì da misurare ma anche da riscrivere, in un ideale ponte fra le generazioni oggi al lavoro per l’equità di genere e sociale e quante già si allenano a cambiare tutte le percentuali.
Per altre informazioni: Donne più protagoniste nella produzione cinematografica
CHILI è la Tech Media Company nata nel 2012, la prima italiana a lanciare una piattaforma TVOD proprietaria. Tra gli azionisti: Warner Bros, Disney, Sony Pictures, Paramount Pictures e Viacom. La sua offerta al consumatore (B2C) include la piattaforma streaming Over The Top (OTT) proprietaria CHILI.com disponibile direttamente in Italia, Inghilterra, Germania, Austria e Polonia, che offre contenuti con modello TVOD (Transactional Video On Demand) e dal 2020 anche con modello AVOD (Advertising Video On Demand). Accompagna la proposta, l’offerta e-commerce (merchandise, DVD e Blu-ray). La sua offerta business (B2B) include: CHILI Tech, CHILI Media, CHILI Agency, il magazine Hot Corn. Dal 2020 è inoltre partner industriale con Cassa Depositi e Prestiti ed il sostegno del MiBACT della JV che ha portato nel 2021 al lancio della piattaforma ITsART.
EDI Effetti Digitali Italiani, la società italiana leader nel settore dei VFX, attiva anche a livello internazionale, nasce nel 2001. EDI collabora con i principali registi Italiani (Sorrentino, Mainetti, Rovere, Fabio&Fabio, Muccino, Salvatores, Virzi’ etc.) e con diversi Studios USA, per progetti come American Gods (Amazon), A Series Of Unfortunate Events (Netflix Originals) e The Nevers (HBO). Fra i progetti italiani ricordiamo il David di Donatello, “Migliori VFX” per L’isola Delle Rose di Sydney Sibilia nel 2021, la serie Romulus (Sky), la serie 000 di Stefano Sollima (Sky), Il Primo Re di Matteo Rovere e Freaks Out di Gabriele Mainetti.
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