FERRARA 2022 – Inclusività e rispetto al Ferrara Film Festival
30 Settembre 2022
Si è svolta lo scorso 16 settembre la conversazione stimolante e interdisciplinare organizzata dall’Università degli Studi di Ferrara e da WIFTM Italia nell’ambito del Ferrara Film Festival dal titolo Inclusività e rispetto. Come devono cambiare i luoghi di lavoro e di studio dopo lo scandalo #MeToo.
A introdurre l’incontro, che si è svolto nell’aula Magna “Drigo” dalle ore 16:15, presso il Dipartimento di Studi Umanistici, Maximilian Law, Direttore e fondatore del Ferrara Film Festival e il Prof. Giuseppe Scandurra per UNIFE, insieme con la nostra Presidente Domizia De Rosa.
Il confronto su mondo accademico, mondo del lavoro e nello specifico mondo dell’audiovisivo ha visto intervenire con punti di vista che si sono intrecciati e completati Maria Grazia Li Bergoli, Consigliera e Responsabile Eventi WIFTMI, Astrid De Berardinis, Vice Presidente WIFTMI e Vice President per Paramount Global Content Distribution, la Prof.ssa Tamara Zappaterra, Prorettrice alla diversità, equità e inclusione UNIFE, il Prof. Alberto Boschi, Docente di storia del cinema UNIFE, le attrici emergenti Mersila Sokoli e Martina Fusaro. Alla moderazione dalla nostra Presidente.
Abbiamo parlato di cultura occidentale, di lenti di genere, di lettura delle immagini, di preconcetti, pregiudizi e stereotipi, di occupabilità dopo la laurea, delle azioni positive intraprese da UNIFE per l’inclusione e la diversità, di manuali di storia del cinema e di una storia del cinema in corso di riscrittura, del lavoro dell’attrice e della percezione del corpo dell’attrice nello spazio lavorativo.
Abbiamo scelto la strada lunga per tornare a dimostrare la necessità di ambienti di lavoro e di studio sani, accoglienti, equi. Così come la nostra Carta di Comportamento Etico per il Settore Audiovisivo stimola a creare.
E soprattutto, per tornare al titolo dell’incontro, ci siamo dette che ancora una volta il vero scandalo italiano delle molestie e delle discriminazioni è il silenzio che non si riesce a rompere e nel quali si resta imprigionate/i.
Rompere il silenzio significa smontare una cultura antiquata e androcentrica che non rappresenta e non ha mai rappresentato una società sana. Difficile, certo. Impossibile, solo se crediamo tale.
La registrazione dell’incontro è disponibile qui.
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