A tutto schermo –
Circeo
28 Ottobre 2022
Circeo, la serie TV che racconta la strage avvenuta nel 1975 e, soprattutto, il relativo processo che vide imputati i carnefici di quegli atroci gesti è disponibile su Paramount+.
E’ incentrata sul famoso massacro di Rosaria Lopez e Donatella Colasanti: uno dei fatti di cronaca più sconcertanti della storia italiana: le due erano state rapite da tre ragazzi della Roma bene, portate nell’abitazione al Circeo e seviziate, fino a che, presunte morte, sono state riportate nella Capitale e trovate chiuse in un bagagliaio.
La serie prende come spunto proprio questo fatto di cronaca, concentrandosi però più che sul massacro in sé, relegato alla sola prima puntata, su tutte le conseguenze che ne sono scaturite (trailer).
Una delle due ragazze, Donatella, è riuscita a sopravvivere a quella furia e ha denunciato gli aggressori, dando vita a un processo epocale, capace di cambiare per sempre la percezione della violenza sulle donne nel paese.
Dal processo al trauma di Donatella, fino al significato che quest’evento ha avuto per la lotta femminista, la serie prova a consegnare il ritratto di anni turbolenti, dando al massacro una cornice sociale molto ampia.
Greta Scarano (Senza Nessuna Pietà, Suburra, Smetto Quando Voglio, Supereroi, La Cena Perfetta), interpreta Teresa Capogrossi ovvero l’avvocata di Donatella Colasanti, la ragazza sopravvissuta.
Teresa è una donna idealista e appassionata con forte sete di giustizia, che mette le sue competenze al servizio di Donatella in un lungo percorso che le vede, insieme, in una ricerca costante della giustizia, da un lato, e della propria identità e del proprio ruolo nel mondo, dall’altro.
Un chiaro omaggio alle donne che hanno combattuto per la giustizia, come un’altra donna forte della serie, questa volta realmente esistita, l’avvocata Tina Lagostena Bassi, colei che alla fine riuscirà a cambiare la legge contro la violenza sulle donne.
Raccogliendo tutto il coraggio che ha e spronata dall’avvocata Capogrossi, Donatella decide di denunciare i tre assalitori, dando il via a un processo epocale e storico per la giustizia e la società italiana.
La sua vicenda si articola su due aspetti: uno intimo e privato, l’altro pubblico e mediatico. Il primo riguarda il trauma che ha dovuto vivere, il secondo il processo che la vede protagonista. Sono due dimensioni che spesso collidono e creano un dissidio forte nella ragazza, traumatizzata da ciò che è accaduto, ma desiderosa di andare avanti.
Donatella è costantemente divisa tra il voler abbandonare l’immagine de ’la sopravvissuta del Circeo’ e la voglia di giustizia per tutto ciò che ha subito. Il suo tormento è reso alla perfezione dall’interpretazione di Ambrosia Caldarelli (Occhi blu, Il Filo Invisibile) che con i suoi monologhi ci regala alcuni dei momenti più intensi di tutta la serie.
Circeo è prima di tutto la storia di Donatella. Del male che ha subito, di come ha provato a reagire e della forza che ha dimostrato nel voler perseguire i suoi aguzzini.
Il processo è sensazionale, a tratti esagerato, ma è utile per far capire il clima che vigeva all’epoca.
L’idealista, meticolosa e frustrata avvocata Teresa Capogrossi nella difficile impresa di mediare tra la salvaguardia della ragazza e l’importanza che il suo processo ha nella lotta femminista, esce da questo circo mediatico come la figura più limpida, un omaggio a tutti gli avvocati e le avvocate che negli anni si sono battuti contro un sistema cieco alle sofferenze delle donne.
Tina Lagostena Bassi, interpretata da Pia Lanciotti (La Dea Fortuna, Al Posto Tuo, Doc – Nelle tue Mani), è la leader e la rappresentante del movimento femminista, che vede nel processo a Donatella una grande vetrina per la propria lotta e decide di presenziare e sostenere la ragazza.
La vicenda giudiziaria si concluse con una sentenza storica, ma nel corso delle udienze il tentativo di minare la reputazione della giovane sopravvissuta fu costante.
Tina dirà: “Donatella ha avuto una vita così difficile da farmi pensare che forse era stata più fortunata Rosaria, la sua amica uccisa al Circeo”.
Questo processo però è anche il primo in cui le donne entrano in aula, partecipano, interagiscono, si mobilitano.
“Per me è stato un grande momento di presa di coscienza, sentire il modo in cui in tribunale venivano trattate le donne da quel mondo di avvocati e magistrati uomini. Sembravano quasi solidali con i violentatori perché cercavano di addossare la colpa alle vittime”.
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