Sostenibilità sociale e produttività – in talk al MIA Market 2024

6 Novembre 2024

Condividiamo con piacere un estratto dall’intervista che Fabiana Cumia (Communications & ESG Director, Rakuten TV nonché Consigliera e Co-Responsabile Area DEI WIFTMI) e Valeria Bullo (Film and TV Wellbeing and Inclusion Consultant) hanno rilasciato alla giornalista Laura Rio durante il recente MIA | Mercato Internazionale Audiovisivo, a proposito di ricatti, varie forme di bullismo e molestie sui set cinematografici e più in generale al difficile riconoscimento della parità di genere nel settore.

 

Le due professioniste sono intervenute il16 ottobre al talk Green Film: verso un’industria più socialmente sostenibile e produttiva.

 

Con la moderazione di Luca Ferrario (Director, Trentino Film Commission – Green Film) hanno discusso di come adottare un approccio sostenibile oggi significhi, in senso più ampio, rivolgere l’attenzione anche ad altre forme di sostenibilità oltre a quella ambientale.

Il benessere di lavoratori e lavoratrici dell’industria audiovisiva è un tema sempre più intrecciato alla buona salute di una società: agire in questo senso, oltre a migliorare la qualità del contesto lavorativo, può garantire un notevole ritorno sugli investimenti, traducendosi in un aumento della produttività e della competitività dell’azienda. Anche il disciplinare Green Film con il recente aggiornamento incoraggia i produttori ad adottare pratiche lavorative mirate a migliorare la sostenibilità della produzione da un punto di vista sociale.

Il panel ha quindi aperto una finestra sulle modalità e sulle nuove figure professionali che possono aiutare i produttori a promuovere un ambiente di lavoro più sano e giusto, offrendo spunti ed esperienze concrete che stanno nascendo e dialogando su come importare e adattare al contesto italiano le buone pratiche già esistenti a livello europeo.

 

Fabiana, di ritorno anche dall’esperienza come giudice ai Diversify TV Awards di Cannes sostiene che “I maschi fanno resistenza a riconoscere la parità perché per loro significa rinunciare a una situazione di privilegio sociale, lavorativo, salariale”.

 

In merito alla lotta nei confronti degli atteggiamenti discriminatori non ammissibili in nessun ambiente lavorativo, Valeria riferisce ad esempio che nel Regno Unito è stato creato un’autorità neutrale, indipendente, chiamata la Creative Industries Standards Authority a cui si possono rivolgere le persone le persone più a rischio.

 

Ecco qui il link alla video intervista e all’articolo.

 

Da sinistra a destra:

 

 

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