Emmy Awards 2024 –
Il vintage che piace
28 Gennaio 2024
Quest’anno agli Emmy era di moda il vintage.
Non nei premi, che dopo l’hashtag #EmmySoWhite, hanno registrato vittorie molto più diverse, ma nella scelta degli ospiti e delle serie da celebrare. Finendo così per ricordare ancor di più quali serie abbiano ottenuto l’ambita statuetta e quali altre possano non essere state incluse nella competizione proprio a causa del loro portato che oggi chiamiamo diverse. E aggiungiamo noi, quaggiù dall’Italia, come anche certe serie abbiano avuto maggiore circolazione internazionale piuttosto di altre, grazie ad un cast bianco.
Variety punta il dito su Martin, sit-com andata in onda dal 1992 al 1997 sul canale Fox con grande successo e inedita in Italia che vedeva protagonista Martin Lawrence. Nell’arco delle sue cinque stagioni la serie non ha mai ricevuto alcuna candidatura agli Emmy. A portare il cast di Marti sul desiderato palco è stata l’edizione 2023 degli Emmy, la 75esima, trasmessa nella notte italiana tra il 15 e il 16 gennaio 2024 e condotta da Anthony Anderson (e sua madre, vedere la registrazione).
Causa sciopero degli attori e rinvio dell’edizione 2023, i premi hanno riguardato gli show della stagione 2022/23.
A risvegliare la delightful (sempre Variety) nostalgia e l’empatia nel pubblico sono stati:
-il tributo a Matthew Perry
-il medley di sigle di sitcom che ha aperto la serata:
—Christina Applegate e la sclerosi multipla
-le venerabili Carol Burnett, Marla Gibbs e Joan Collins
-l’omaggio a I Sopranos
-i superstiti di Arcibaldo
-il bar di Cheers e i suoi abitanti
-il cast canterino di Ally McBeal
-la divertente intrusione di American Horror Story
-il cast di Grey’s Anatomy, che ha visto presenti i fuori usciti Katherine Heigl e Justin Chamber insieme Ellen Pompeo, James Pickens Jr. e Chandra Wilson
Hanno fatto la storia quest’anno i molti premi per Succession (Miglior serie drammatica – Miglior attore in una serie drammatica – Miglior attrice in una serie drammatica – Miglior attore non protagonista in una serie drammatica – su Sky/NOW), The Bear (Miglior serie comica – Miglior attore in una serie comica – Miglior attore non protagonista in una serie comica – Miglior attrice non protagonista in una serie comica – su Disney+), Beef – Lo scontro ( Miglior miniserie o serie antologica – Miglior attrice in una miniserie o serie antologica – Miglior attore in una miniserie o serie antologica – su Netflix).
Quinta Brunson (Abbott Elementary) è la seconda donna nera che vince nella categoria Miglior attrice in una serie comica. La prima era stata Isabel Sanford per I Jeffersons in 1981.
Ayo Edebiri (The Bear) è la terza donna nera a vincere come Miglior attrice non protagonista in una serie comica, dopo Jackée Harry (227 nel 1987 ) e la co-candidata Sheryl Lee Ralph (Abbott Elementary, 2022).
Alla sua quinta candidatura, finalmente Niecy Nash-Betts vince Miglior attrice non protagonista in una miniserie o serie antologica per Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story.
RuPaul si conferma come la persona nera più premiata con il suo RuPaul’s Drag Race, vincendo come Miglior programma reality e Miglior conduttore.
Lee Sung Jin (Beef – Lo scontro) è la prima persona di origine asiatica a vincere Miglior regia, Miglior sceneggiatura e la prima a vincere in tre categorie (la terza è Miglior miniserie o serie antologica).
Sono ugualmente i primi a vincere come Miglior attore / attrice in una miniserie o serie antologica Steven Yeun eAli Wong, sempre per Beef. Ed è una prima volta anche la vittoria di due performer di origine asiatica nella medesima categoria.
Trevor Noah (The Daily Show) ha vinto come Miglior talk show, prima persona nera a vincerlo.
Molto importante il premio dato a GLAAD – l’associazione che si occupa della rappresentazione della comunità LGBTQ nei media , il TV Academy’s Governors Award.
E fra chi non ha vinto ricordiamo la prima volta di un attore Latin a ricevere tre nomination ovvero Pedro Pascal (che ha però presentato un premio con tanto di braccio fasciato). Resta quindi a sette il medagliere per gli/le interpreti Latin.
Dulcis in fundo, le perdenti ma comunque vincenti Sabrina Impacciatore e Simona Tabasco (The White Lotus). A ricordarci quando anche le italiane erano ethnic & exotic per Hollywood. O lo saranno ancora?
Tutti i premi qui. Per una sintesi degli interventi qui e qui.
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