A tutto schermo –
Strange World

23 Dicembre 2022

A Natale non dovremmo essere tutti più buoni, più inclusivi, più accoglienti?

 

Nel mondo strano del nuovo film Disney c’è un protagonista adolescente, Ethan Clade, che è apertamente gay e che ammutolisce per l’emozione quando è vicino al suo adorato coetaneo Diazo.

 

Strange World – Un mondo misterioso è il cartone di Natale presentato a Roma (e in sala dal 23 novembre in tutto il mondo) del regista Don Hall (Oceania, Raya), premio Oscar®per Big Hero 6. Il film esplora un ambiente fantastico pieno di creature misteriose e racconta l’ultima missione della famiglia Clade, celebri esploratori, in terre inesplorate e infide, popolate da fantastici personaggi ispirato al celebre romanzo Viaggio al centro della terra di Jules Verne.

 

Durante il fine settimana del Thanksgiving, il film ha incassato appena 11.9 milioni di dollari, in 4.174 sale nordamericane, e 18.6 milioni di dollari nei cinque giorni di festa. Le stime della Disney miravano a un guadagno tra i 30 e i 40 milioni di dollari. Secondo le fonti, inoltre, le perdite per Strange World saranno di 100 milioni di dollari: in teoria dovrebbe guadagnare 360 milioni di dollari per pareggiare le spese e coprire così i 180 dei costi di produzione e quelli per le spese di marketing e distribuzione (fonte Variety). In Italia è, dopo tre settimane, 14mo in classifica al box-office non raggiungendo neanche 1 milione e mezzo di euro.

 

Si tratta della prima pellicola della major ad avere come protagonista un ragazzo apertamente omosessuale. L’adolescente Ethan Clade, “il personaggio gay del film, è un ragazzo pienamente formato e noi siamo orgogliosi che ci sia. La Disney ha sempre fatto film per tutti e nei quali in tutto il mondo ci si possa rivedere”, ha dichiarato il regista alla presentazione della pellicola, in occasione della Festa del Cinema di Roma. Il cantante italiano, dichiaratamente gay, Michele Bravi, che interpreta il brano finale (Antifragili) del film insieme a Federica Abbate, ha dichiarato: “Se da bambino avessi visto un film del genere mi sarei sentito meno solo”.

 

L’avventura, il confronto tra le generazioni, l’ecologia, un nuovo mondo e anche il primo protagonista gay di un classico animato Disney: il mix sembra perfetto per creare un prodotto all’avanguardia, che risponda alle esigenze odierne di inclusività, diversità, attenzione all’ambiente e a tutte le sfumature della società.

 

Peccato però che non abbia affatto convinto il pubblico. O meglio, la platea a cui sperava di rivolgersi: le famiglie con i bambini, per educarli fin da piccoli, divertendosi, al rispetto di certi valori. Perché? Da una parte potrebbe esserci l’assuefazione a certi temi, o meglio, al fatto che tutte le produzioni, in qualche modo inserirsi nel solco dell’inclusione a tutti i costi con il cosiddetto rainbow-washing, perdendo di vista la qualità.

 

Dall’altra, invece, c’è la spiegazione più semplice, ma non certo meno valida: l’omofobia ancora ben radicata nella società. L’intolleranza delle persone, soprattutto in un periodo sacro come il Natale, a quello che è diverso dai canoni della famiglia felice fatta di nonni, zii, genitori e figli, tutti rigorosamente maschi e femmine, che si riuniscono attorno all’albero o alla tavola imbandita per festeggiare.

 

Strange World potrebbe effettivamente essere una mossa di marketing; speriamo solo che un domani si pensi solo alla qualità senza doverci preoccupare dell’inclusività perché farà parte integrante e scontata del nostro modo di pensare.

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