Intervista a Valentina Visintin
e Giulia Giorgi – EffectUs

26 Ottobre 2020

Eccoci al secondo appuntamento con la rubrica dedicata ai mestieri dell’audiovisivo,

con interviste alle protagoniste dell’industria del cinema, della TV e dei media in Italia.

Questo mese incontriamo le responsabili di EFFECTUS Event, convention dedicata agli effetti speciali di trucco organizzato dall’omonima associazione di cui Valentina Visintin

ne è Presidente e Giulia Giorgi vice.

 

1. iniziamo con le presentazioni:

 

VALENTINA
Sono Valentina Visintin, mi occupo di effetti speciali di trucco dal design all’applicazione sul set. Ho iniziato la mia carriera all’estero collaborando produzioni cine-televisive internazionali e in seguito, forte dell’esperienza costruita e desiderosa di collaborare a produzioni nel mio Paese, sono tornata in Italia dove ho fondato un laboratorio che progetta e realizza gli effetti speciali di trucco ed elementi speciali per produzioni audiovisive specializzato in cinema e serie televisive, ma non solo, ho deciso di fondare una piattaforma che promuovesse la condivisione dei saperi su questa professione e in seno a questa è nata l’Associazione Culturale EffectUs e l’omonimo evento.

 

GIULIA mi chiamo Giulia Giorgi, sono attiva nel panorama del cinema indipendente da oltre una decina di anni, spazio dal make-up SFX, al body painting fino all’hair styling.

Sono la fondatrice della Baburka Production, una produzione cinematografica indipendente romana, nonchè la responsabile della sezione laboratoriale “Factory” dedicata agli SFX, costumi e scenografia. Quando Valentina sul gruppo FB effetti speciali di trucco made in Italy propose di organizzare un evento dedicato al nostro settore mi sono subito proposta ed eccoci qui dopo 6 anni con un evento ed un’associazione che sono diventate un punto di riferimento non solo in Italia a livello di promozione culturale.

 

 

2. Ci descrivi il tuo mestiere?

 

Il lavoro di effetti speciali di trucco e creazioni speciali avviene nella maggior parte dei casi su chiamata del regista, aiuto regista o organizzatore e non subordinato ad altri reparti quali scenografia, costume, trucco o altro, con cui senz’altro in caso di intersezioni disciplinare c’è confronto.

 

Una volta avvenuta la lettura delle scene prese in oggetto dalla lavorazione speciale, quello che la nostra figura professionale affronta è lo studio di un design dell’effetto richiesto, utilizzando l’esperienza, la conoscenza, lo studio e la ricerca (medica, storico, scientifica e tecnica) per mostrare al regista ed alla produzione mediante dei bozzetti, delle foto elaborate con photoshop, delle foto e video reference, o anche con delle sculture quello che sarà il possibile risultato finale del nostro intervento.

 

Successivamente il nostro compito sarà quello di concretizzare il design e di scegliere i materiali e le tecniche d’esecuzione migliori per le circostanze, le esigenze economiche della produzione di tempo a disposizione sia in laboratorio che sul set, il tutto ovviamente rapportato al genere del prodotto audiovisivo (es.iperrealismo, splatter, film per famiglie etc).

 

Il nostro è un lavoro che comporta lo studio di un design con gli elementi caratterizzanti che descrivono la storia, caratterizzano un personaggio o consentono l’esistenza di creature che nessun altro dipartimento potrebbe mettere in opera (fosse solo un mento finto o una ferita).

 

 

3. Quali doti o interessi specifici sono necessari? Quale caratteristica ritiene più necessaria per intraprendere questo mestiere.

 

VALENTINA: è necessaria una grande manualità, che sia innata o educata a forza di esercitazione, il che si traduce da subito in grandi determinazione e dedizione.

Un comun denominatore tra gli artisti  più affermati  è l’interesse per il cinema di genere (fantasy, sci-fi e horror tra i più gettonati) e per l’arte a 360 gradi, queste passioni sono un grande stimolo ma anche una risorsa di ispirazione per un creativo che sceglie il mestiere degli effetti speciali perchè significa mettere la propria arte al servizio di un opera terza, quella del regista e tutte le influenze dal mondo dell’arte e dell’audiovisivo sono importanti.

 

GIULIA: Io credo che la dote necessaria sia la buona volontà, e la volontà di imparare.

Tutto il resto è una conseguenza della propria dedizione.

 

 

4. Cosa ti ha ispirato o influenzato nella scelta?

 

VALENTINA: io sono un artista che non voleva sposare una sola arte ma poter continuare a scolpire, dipingere e creare in generale, ho trovato che gli effetti speciali di trucco fossero una meravigliosa opportunità di soddisfare questo bisogno e inoltre sentirsi partecipe di un progetto ancora più grande.

 

GIULIA: Io ho fatto il mio primo film da ballerina, ballo break dance da 18 anni, e da lì ho pensato che se non potevo stare sempre sul palco avrei dovuto stare almeno nel backstage. La mia migliore amica aveva studiato trucco e io da sempre faccio capelli, una cosa ha tirato l’altra ispirandomi alla meraviglia dei trucchi del cirque du soleil ho cercato di studiare con libri videocassette e quando era possibile con dei workshop per cercare di arrivare ad una preparazione più a 360 gradi possibile.

 

 

5. Quali difficoltà hai incontrato nel tuo percorso.

 

VALENTINA: la mia difficoltà più grande è stata trovare un opportunità per muovere i miei primi passi lavorativi nel mio Paese e ho dovuto prendere la decisione di emigrare piuttosto giovane (23 anni). Guardando indietro questa difficoltà trova un posto nel mio “destino” perchè se avessi lavorato subito non avrei mai fatto la meravigliosa esperienza all’estero di quasi sette anni, tuttavia dedico molto del mio lavoro con EffectUs ai giovani per poterli supportare nel loro ingresso al mondo del lavoro, soprattutto creando un network, spingendo sull’importanza della qualità della formazione e più in generale per non farli sentire da soli come mi sono sentita io anni fa. Il successo non si può garantire a nessuno perchè dipende dallo sforzo personale, ma avere una rete di contatti sia in Italia che all’estero costituisce un bell’aiuto per chi si affaccia al mestiere.

 

GIULIA: Personalmente non vengo da una famiglia di cinema, io sono una persona molto combattiva dal primo giorno che ho intrapreso questo percorso non mi sono mai fermata, ho cercato sempre di dare il massimo cercando di migliorarmi e di fare sempre un ottimo lavoro. A volte fare un salto a livello di accesso a produzioni più alte quando vieni dall’universo indipendente non è facile, ma non è impossibile purtroppo malelingue e invidia fanno parte degli ostacoli da affrontare come anche la scelta di fare una vita diversa perché quando l’arte ha a che fare con il tuo lavoro è naturalmente totalizzante quindi sono molte le rinunce a cui si và incontro. Avendo deciso di affrontare poi la fondazione di una società e l’attivismo nell’associazione non ci si ferma mai, ma sempre con il sorriso.

 

 

6. Parlaci dell’Associazione EffectUs, quali sono i suoi obiettivi, perchè è stata fondata,

da chi è costituita, quali sono le sue principali attività…

 

L’Associazione Culturale EffectUs (composta da professionisti degli Special Make-Up Effects, studenti ed amatori di settore), nasce da una necessità collettiva di incontrarsi, conoscersi,

scambiarsi tecniche e fare network, volendo abbracciare una logica di condivisione artistica.

Al suo interno prende vita l’omonimo evento, unico nel suo genere, una commis-one fra un salotto d’artista, momenti di formazione e spazio fieristico.

EffectUs è un evento che mette a stretto contatto tutte le parti che ruotano intorno all’universo degli Effetti Speciali di Trucco: fornitori di materiali, laboratori di settore, produttori, specialisti, scuole, studenti, amatori e cinefili, creando interazioni uniche, future collaborazioni, opportunità lavorative e di crescita artistica e professionale.

Oltre al networking e allo scambio “peer to peer”, centrale è stata l’attenzione alla formazione ed aggiornamento, molte le conferenze, le dimostrazioni dal vivo ed i partecipatissimi workshop ad accesso libero, più o meno tecnici come pittura su schiuma di lattice, applicazione di barbe a pelo, hair knotting, hair punching, analisi del porfolio, continuity e i ruoli sul set, calco del volto, retrospettive su tecniche e prodotti e molti altri.

 

Fra i tutor ricordiamo: Valentina Visintin, Andrea Leanza, Roberto Pastore, Harold Levy e Lars Carlsson e molti altri.

 

Grazie ai social network ed il prestigio acquisito nel corso dei sei anni di vita, l’Associazione si trova oggi ad essere punto di riferimento per coloro che vogliono affrontare un percorso di formazione o di aggiornamento all’interno del mondo degli effetti speciali di trucco in Italia.

 

L’evento punta inoltre al coinvolgimento, oltre alle scuole di trucco, degli istituti  di formazione superiori e specialistici artistici e cinematografici, con l’intenzione di generare ispirazione e orientamento al lavoro.

 

L’Associazione Culturale EffectUs nel corso dei suoi 6 anni di vita grazie al suo evento ha aperto le porte al mondo degli effetti speciali di trucco a centinaia di curiosi, futuri professionisti e figure iconiche del mercato nazionale ed internazionale, offrendo momenti di formazione ed incontro unici nel loro genere.

 

Evento prezioso per la sua unicità in Italia, completamente auto finanziato, sempre di più un punto di riferimento nazionale ed internazionale per tutti coloro che amano questo settore.

 

Inoltre nel 2018 è nato EffectUs Journal una pubblicazione di settore edita in duplice lingua che colleziona articoli redatti da professionisti di settore: overview, interviste, tutorial e molto altro, giunta ad oggi a due edizioni.

 

 

7. Quali figure professionali sono contemplate?

 

Le figure professionali non sono da intendersi come mestieri separati. Ci sono sono molte mansioni e tecniche da conoscere e gli artisti sono per la maggior parte polivalenti ovvero sono in grado di svolgere tutte queste mansioni.

Nel corso degli anni un artista tende a specializzarsi in modo naturale in base alle proprie abitudini e passioni, ma non sarebbe corretto tentare di suddividere le figure professionali.

 

Chi fà il nostro lavoro spazia dal laboratorio al set e si occupa di scultura, formatura, colorazione, gestione e conoscenza di moltissimi materiali, organizzazione, creazione di concept.

 

Per la mia esperienza all’estero devo dire che in Italia siamo artisti più polivamenti in grado di gestire tutte le fasi della lavorazione mentre la dimensione dei progetti esteri consente agli artisti di specializzarsi fin dagli albori in un unico aspetto del lavoro e magari svolgere solo quella mansione per tutta la propria carriera, cosa abbastanza impensabile qui.

 

 

8. Qual è il percorso formativo per intraprendere questi mestieri oggi?

 

VALENTINA: la mia personale esperienza comprova che anche la formazione autodidatta consente di acquisire le conoscenze necessarie. Io trovo che le scuole possano essere d’aiuto nelle prime esercitazioni su un altro soggetto, in fondo noi lavoriamo sulle persone ed è utile poter fare questa esperienza, ma il 90% della formazione vera viene svolto nella continua esercitazione, con esperimenti e fallimenti necessari prima di poter affermare di padroneggiare un processo.

Inoltre oggi con la presenza di internet e tutte le fonti di informazione ad esso collegate si accede davvero ad un patrimonio conoscitivo enorme, la differenza, come dicevo prima, la fa la propria dedizione.

 

GIULIA: Questo è un nodo molto complicato da affrontare sono molte le scuole che si propongono sul mercato.

C’è chi sceglie dei percorsi annuali e chi decide invece di apprendere per “moduli” iniziando a mettere subito in pratica quello che ha studiato. Io personalmente sono maggiormente per questa opzione perché come per tutti i mestieri artistici serve del tempo per poter digerire e fare proprie le davvero infinite nozioni che concernono il nostro lavoro e ci sono diverse modalità di apprendimento.

Con l’associazione ci è capitato spesso di fare consulenza a persone che si affacciano al settore per aiutarle a capire quale e dove sarebbe stato il percorso più adatto a loro.

 

 

9. Vedi delle differenze tra la tua generazione e quella nuova nell’interesse per questo tipo di professione?

 

VALENTINA: più che vedere differenze tra la mia generazione e la nuova mi accorgo che coi social vengo a conoscenza di tutti quelli che vorrebbero fare questo mestiere cosa che prima accadeva solo se ti scrivevi una lettera o ti telefonavi o ti conoscevi a scuola, infatti pensavo che fossimo pochissimi quando ho iniziato io.

 

Negli ultimi anni c’è un evidente crescita di interesse nel makeup beauty, comprovato dalla nascita di decine di nuove accademie, che spesso propongono anche un percorso di effetti speciali che entusiasma molti giovani.

 

Tuttavia dopo qualche anno molti abbandonano e sul campo rimangono solo i veri appassionati che hanno compreso l’assenza di “glamour” del nostro mestiere e proseguono per vero interesse di far parte di questo pazzo mondo.

 

GIULIA: Io e Valentina abbiamo dei background differenti ma nessuna di noi viene da delle famiglie di tradizione cinematografica.

La nostra generazione è quella che oggi ha dai 30 ai 40 anni, ancora considerati giovani quando in realtà non è così.

Diciamo che il grande scarto a mio parere a livello di approccio c’è tra la generazione prima della nostra che viene dal grande cinema storico italiano alla nostra che ha visto di tutto dal piccolo e rispettabile progetto indipendente fino alle cose grandi.

Le nuove generazioni vengono sicuramente da un percorso molto più scolarizzato del nostro, questo è un bene ed un male perché una professione artistica in cui è richiesta molta umanità non è facile “didatticizzarla”, ma uno degli obiettivi dell’Associazione è proprio colmare tra i vari questo gap.

 

 

10. Quanto è rilevante la presenza di role models per intraprendere una professione

come questa?

 

VALENTINA: per me è sempre stato importante guardare a dei professionisti nel mio percorso, è un attitudine che avevo fin dal liceo dove tendevo a ispirarmi a grandi personalità del passato come Leonardo da Vinci ed altri artisti.

Nel mio percorso professionale ho avuto la fortuna di ricevere tanto da molti artisti che posso quasi definire mentori, creando un rapporto che non fosse solo lavorativo e quindi solo di passaggio di conoscenza, ma anche di spessore umano, che è un fattore per me fondamentale per la crescita personale.

 

GIULIA: Io credo sia una questione totalmente soggettiva personalmente non mi sono mai rifatta ad un unico o unica figura di riferimento, in verità nel mio percorso non ce ne sono state perché essendo partita da un cinema davvero underground ho dovuto fare di necessità virtù. Poi ovviamente artisticamente grazie ad internet, le fiere ed ovviamente EffectUs ho avuto modo di conoscere tantissimi artisti  da cui apprendere ed ispirami ma role model è una parola forse troppo grande.

 

 

11. Come siamo messe in questo segmento dell’industria con la parità di genere (aperture a stesse opportunità tasso di occupazione e parità di salario)?

 

VALENTINA: La mia generazione e la successiva hanno visto un grande incremento di presenze femminili, che mi auguro perdurino nella delicata età dove una donna si trova purtroppo ancora a scegliere tra il lavoro e la famiglia.

Molti capi reparto nell’industria sono uomini e vedremo quando questa generazione darà il cambio alla precedente se le presenze femminili rimarranno nella stessa percentuale perchè non si tratterà più di un esclusione per colpa del sesso (es. le donne non sono considerate valenti) ma perchè il sistema ancora non prevede un supporto alle genitrici, che è un problema ancora molto grande per tutte le professioni di carattere intermittente come la nostra.

Nel mio personale percorso non ho subito differenziazione di salario rispetto ai miei colleghi uomini, nè in Italia nè all’estero e come capo di un laboratorio tengo una linea salariale coi miei collaboratori di ambo i sessi che si basa sulla meritocrazia ed esperienza.

 

GIULIA: La nuova generazione è praticamente interamente femminile, Oltre il 70% dei nostri associati sono donne e lo abbiamo visto anche da un’indagine che abbiamo fatto lo scorso anno sui professionisti attivi in italia in questo settore. Il nostro problema in questo momento fortunatamente non è il genere ma il fatto che la nostra categoria non sia ufficialmente riconosciuta nel contratto nazionale dei lavoratori troupe.

Per avere una interessante retrospettiva sul ruolo delle donne nel mondo degli effetti speciali consiglio il testo “Leading ladies of makeup Fx” è davvero illuminante su come ad Hollywood si sia introdotta la figura femminile dapprima totalmente esclusa.

 

 

12. Cosa consiglieresti a una ragazza che oggi si confronta con la scelta della sua futura professione?

 

VALENTINA: ricevo molte richieste di consigli settimanalmente ed è anche per questo che è nato il gruppo di artisti che ha poi dato vita ad EffectUs: ci tenevo che parlassero con più persone. La mia esperienza di formazione e carriera è sicuramente positiva ma non è l’unico percorso che una persona può compiere e non voglio mai essere l’unica campana che sentono. Consiglio di parlare sempre con più professionisti perchè sono le storie nel loro insieme che possono aiutare ad orientarsi. Io sono una gran testarda, capace di lavorare a testa bassa per ore, ma capisco che non siamo fatti tutti così. Ad ogni modo ribadisco, esercitazione e taaaanta dedizione! Sono come l’olio e il sale, cambia la ricetta ma questi ingredienti li si deve mettere sempre.

 

GIULIA: Consiglierei di essere determinata, entrare in questo universo cercando di comprenderne tutte sfaccettature, se viene da un percorso scolastico di cercare sempre di andare oltre alle nozioni apprese e tenere sempre presente che tutto poi torna ad una questione di umanità ed educazione come in ogni lavoro è importante capire quale è il proprio posto, quali sono i propri diritti e i propri doveri, chiedere sempre.

 

 

13. Che tipo di sinergie possono sviluppare EFFECTUS e WIFTMI?

 

VALENTINA: passo la parola a Giulia che dirà esattamente quello che penso 🙂

 

GIULIA: Crediamo che le sinergie potrebbero essere molteplici in quanto la nostra professione è spesso mal compresa dagli altri reparti cinematografici, non se ne capiscono a volte le potenzialità semplicemente perché non si conoscono.

Crediamo che insieme potremmo veicolare un messaggio di importanza del riconoscimento della nostra categoria, considerando che la nostra inoltre è un’associazione a direttivo femminile e un mestiere sempre più intrapreso da donne potremmo essere noi il veicolo per tutti e tutte per portare a un reale cambiamento.
Veicolare il sapere all’interno di un grande salotto d’artista è il nostro motto ecco perché organizziamo un evento aperto a tutti i reparti e ormai siamo molto attivi online sul nostro canale youtube, sicuramente potremmo trattare la tematica femminile in una delle nostre dirette e divulgare all’interno della comunità l’importanza di questa posizione.

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