Simone Veil, la donna del secolo
30 Gennaio 2025
Magistrata e prima presidente donna del Consiglio Superiore della Magistratura Simone Veil diventa una statista negli anni Settanta, prima come Ministro della salute, fautrice della depenalizzazione dell’aborto in Francia, e in seguito come europarlamentare e prima donna presidente del Parlamento europeo dal 1978 al 1982.
La sua vita privata e la sua grande eredità ideale e civile sono uno specchio emblematico della nostra storia europea.
Simone Veil, la donna del secolo (Simone, le voyage du siècle) diretto da Olivier Dahan, campione di incassi in Francia con oltre 20 milioni di spettatori, è interpretato da Elsa Zylberstein e da Rebecca Marder.
Dopo la première del 27 gennaio, Giorno della Memoria, è in sala dal 30 gennaio con la distribuzione di Wanted Cinema.
Elsa Zylberstein racconta che ha pensato a un film su Simone Weil per molti anni.
“(Simone Veil) E’ un esempio e un modello di resilienza, coraggio, forza e umanità. Lei appartiene a tutti, ma a volte la guardiamo da lontano, come un monumento. Il film le restituisce l’umanità che avevo percepito, la sua forza ovviamente, e le sue fragilità che non tutti avevano colto. Ho voluto che le nuove generazioni la incontrassero, perché è un esempio di donna impegnata, moderna e unica… Lei fa parte della Storia, ma credo che parli a tutti.
Dichiara il regista Olivier Dahan:
“Come per tutti i francesi della mia generazione, (Simone Veil) è qualcuno che abbiamo avuto l’abitudine di vedere in televisione attraverso alcuni discorsi significativi. E come tutti, non conoscevo bene la sua vita, il suo lavoro di magistrata e anche quello politico. Ho iniziato leggendo la sua autobiografia. Il libro iniziava a La Ciotat, dove sono nato, perché è lì che lei trascorreva le sue vacanze prima della guerra: è un elemento che mi ha colpito. Più in profondità, da tempo avevo voglia di parlare di quel periodo. La figura di mio padre, che era un militante antirazzista ed è scampato agli arresti tedeschi, miha senza dubbioispirato. Sono cresciuto in un ambiente familiare dove queste questioni erano molto concrete. Simone Veil, la donna del secolo è prima di tutto un film sulla trasmissione della storia. Gli ultimi 15 minuti del film sono la sintesi di ciò che volevo dire con questo film e la vera ragione per cui ho cercato di farlo.”
“Ciò che ho cercato di mostrare è che, per quanto fosse forte, Simone Veil non è riuscita a rimanere in piedi ogni momento. Nessuno può stare in piedi tutto il tempo. Il fatto che abbia perso quasi tutta la sua famiglia nei campi di sterminio spiega il motivo per cui ha sempre avuto un piede tra i morti, cosa che non era facile per lei né per chi le stava intorno. La forza è molto puntuale: come tutti, Simone Veil ha mostrato una vera forza in alcuni momenti, ma crolla in altri, soprattutto quando il dubbio o la tristezza si insinua in lei. Tuttavia, credo che non abbia mai avuto paura. Quando si esce da un campo di concentramento a 17 anni, si è vaccinati contro la paura, immagino.”
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